Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

lunedì 21 maggio 2012

La nostra denuncia dei CIP6 alla Commissione UE crea ansia alla lobby degli inceneritori

Gli articoli pubblicati sub blog del comitato "Sotto terra il treno" per denunciare il finanziamento degli inceneritori tramite i CIP6 stanno creando l'ansia tra la lobby degli inceneritori.

40 miliardi di euro sperperati dall'Italia con il silenzio di Mario Monti e della Commissione UE.

Tra i numerosi accessi al blog, va evidenziato quello della Presidenza del Consiglio dei Ministri (martedì alle ore 13.44).

Mario Monti e la Commissione Europea devono infatti spiegare agli italiani perche' le regole della concorrenza devono valere solo per i tassisti e per le farmacie, mentre miliardi e miliardi di euro di soldi pubblici sono bruciati illegalmente negli inceneritori.

La notizia della nostra denuncia alla Commissione Europea della illegalita' dei Cip6 ha messo in ansia la lobby degli inceneritori.

In particolare, L'AMA, che con il signor Cerroni e con ACEA vuole costruire l'inceneritore di Albano, mercoledi e' risultato il piu' assiduo lettore del nostro blog con ben quattro accessi da diverse postazioni della societa' (ore 7.53, poi alle ore 9.39, poi di nuovo alle ore 9.44, infine alle ore 10.36).

ACEA, l'altro socio pubblico nell'affare di Cerroni, accede al nostro blog quotidianamente verso le ore 9. E' una presenza quotidiana che ci accompagna da anni e che merita un nostro articolo sulla svendita di questo importante patrimonio pubblico ai privati.

Cerroni, AMA e ACEA vogliono costruire l'inceneritore piu' grande del mondo ad Albano senza una regolare gara pubblica.
Su questo importantissimo punto, nulla dice la sentenza del Consiglio di Stato.
La sentenza il Consiglio di Stato si e' invece soffermata sulle modifiche tecniche al sistema di raffreddamento, ricordardoci che l'inceneritore piu' grande del mondo (dice Cerroni che) funzionera' con un sistema di raffreddamento ad aria che utilizza solo acque piovane (???).

In ogni caso, l'inceneritore di Albano e' un affare per Cerroni, AMA e ACEA solo se il finanziamento dei CIP6 viene confermato anche per i prossimi 30 anni.
Ma l'Italia puo' ancora permettersi questi scandalosi livelli di sperpero delle risorse pubbliche?

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