Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

mercoledì 23 maggio 2012

Rifiuti, via libera di Palazzo Chigi alla discarica di Corcolle

(Fonte articolo, clicca qui) Sulla discarica vincerà la linea del prefetto Giuseppe Pecoraro. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha delegato il sottosegretario Antonio Catricalà a seguire da vicino il caso della gestione dei rifiuti di Roma, a un passo dall’emergenza. Già venerdì potrebbe svolgersi una riunione, dopoche quelle programmate in precedenza sono slittate a causa dei drammatici fatti di Brindisi e dell’Emilia. Il dossier presentato a Palazzo Chigi. Bene, la settimana scorsa Pecoraro ha presentato un dossier a Palazzo Chigi, supportato da pareri di esperti dell’Università Tor Vergata e dell’Avvocatura di Stato, che sostiene la scelta dell’area di Corcolle (VIII Municipio, non lontano da Villa Adriana). Contro questa ipotesi hanno già preso posizione due ministri: Lorenzo Ornaghi (Beni Culturali) e Corrado Clini (Ambiente). Quest’ultimo ha presentato uno studio in cui si boccia Corcolle (non solo per la vicinanza all’area archeologica di Villa Adriana, ma anche per i vincoli idrogeologici). Ma malgrado l’opposizione di due ministri, l’orientamento di Catricalà (e dunque di Monti) è quello di appoggiare la decisione del prefetto Giuseppe Pecoraro, che è commissario per l’emergenza dei rifiuti a Roma (la nomina era stata confermata, a fine 2011, dal governo Monti). C’è un altro dato: in linea di massima quando si parla di Corcolle si fa riferimento a un’area relativamente piccola, sufficiente a mala pena per due anni, in attesa che Roma e il Lazio facciano viaggiare a pieno regime la raccolta differenziata, gli impianti di trattamento meccanico biologico e i termovalorizzatori (c’è il via libera a quello di Albano). Sulla differenziata, Roma è ferma al 24-25 per cento, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini si era detto pronto a prevedere finanziamenti di 30 milioni di euro in tre anni per raggiungere l’obiettivo del 60 per cento entro il 2014. Una percentuale che però in Campidoglio e all’Ama giudicano molto alta, non sarà semplice raggiungere quel dato in soli due anni e mezzo. In questo scenario, resta aperta anche la seconda ipotesi prospettata ad ottobre dal prefetto Pecoraro, vale a dire l’area di Quadro Alto, nel territorio di Riano, che non sarebbe alternativa ma complementare a Corcolle. Chi appoggia il prefetto Pecoraro? Detto che su Corcolle c’è una forte opposizione anche del mondo culturale, che ha risposto agli appelli del comitato Salviamo Villa Adriana con una mobilitazione anche internazionale contro la discarica, sicuramente Pecoraro ha il pieno sostegno della Regione Lazio, a partire dal presidente Renata Polverini. Anche Alemanno di fatto ha chiesto di lasciare lavorare il prefetto, mentre si è battuto con durezza contro l’ipotesi suggerita dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che invece aveva puntato su Monte Carnevale (non lontano da Malagrotta). Tiepida la Provincia, che aveva suggerito Pian dell’Olmo. All’interno del governo, oltre a Catricalà, Pecoraro ha dalla sua il ministro di riferimento, vale a dire Anna Maria Cancellieri.

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