Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 29 giugno 2012

GUERRA AL MES. Il volantino.

Lidia Undiemi

 di Lidia Undiemi

Rischiamo di finire come la Grecia, dove la Troika, in cambio di aiuti finanziari, ha posto tutta una serie di politiche di austerità, di taglio dei dipendenti, di riduzione delle pensioni che non sono aiuti, ma un mero scambio di natura finanziaria. Cioè: danno del denaro a uno Stato, il quale in cambio cede loro la sovranità, e poi saranno loro ad imporre al popolo tutta una serie di condizioni insopportabili, soprattutto per le fasce più deboli.

Bene, adesso anche gli italiani rischiano di ritrovarsi come i greci. Infatti un passaggio fondamentale del trattato MES dice espressamente che uno Stato che intenda chiedere un prestito al cosiddetto fondo salva stati (il MES, appunto) deve sottostare a condizioni molto rigorose. Non abbiamo sentito né un parlamentare nazionale né uno comunitario riferire al popolo italiano i dettagli di questo trattato, nonostante già di per sé preveda un vincolo di 125 miliardi di euro che influenzerà giocoforza le nuove generazioni nonché le politiche di ogni futuro governo. Nessuno, nessuno ha voluto chiedere alle istituzioni competenti dei chiarimenti, per poi riferire ai cittadini.

Per tale ragione abbiamo lavorato tanto, in rete. Personalmente ho lanciato una iniziativa, tesa soprattutto a sensibilizzare l'opinione pubblica. Per fortuna la società civile ha mostrato grande impegno e lucidità, consentendo alla denuncia di una singola studiosa di diventare una battaglia nazionale. Adesso è arrivato il momento, anche per il singolo cittadino, di partecipare attivamente contro questo tipo di politica europea che mira, sostanzialmente, a togliere la sovranità politica alle singole nazioni. Per tali ragioni ho realizzato un volantino, che contiene le indicazioni di base per riuscire a far comprendere l'argomento, o quanto meno per sensibilizzare i singoli cittadini. Sul retro del volantino troverete una serie di domande da fare alla classe politica italiana, tra cui ad esempio: "In cosa si tradurrando le condizioni rigorose contenute nel trattato, per il popolo italiano?". Questo è uno dei punti fondamentali da sciogliere. E visto ciò che è accaduto in Grecia, dubito che si tratti di condizioni migliorative per la collettività.

Fra le altre domande, proprio perché siamo nel periodo intermedio tra la strage di Capaci e quella di via D'Amelio, voglio fare una domanda a tutti i "professionisti dell'Antimafia", senza alcuna polemica (ndr: non mi riferisco alla magistratura per la quale nutro grandissimo rispetto). Poiché il MES farà ricorso al mercato finanziario esterno, per potere soddisfare le richieste di prestito, in che modo gli stati saranno protetti dal rischio di ingerenza dei capitali sporchi nelle operazioni finanziarie? Il dubbio sorge in relazione al fatto che, in un periodo di grave crisi in cui lo Stato è indebolito dal punto di vista economico-finanziario - ma direi anche istituzionale -, nel momento in cui lo Stato debitore si rivolge a questa organizzazione e questa, tra immunità e inviolabilità dei documenti, si pone in qualche modo da intermediario nei confronti dei finanziatori esterni, in operazioni finanziarie di carattere internazionale enormi e in uno stato di diritto sempre meno funzionante, chi ci garantisce che di fatto non si avrà una svendita degli stati nei confronti di organizzazioni finanziarie esterne, facenti riferimento ad organizzazioni criminali o meno?  Ma in ogni caso, prima di vincolare l'attuale Governo, le future legislazioni e le future generazioni a pagare 125 miliardi di euro e a condividere le decisioni di politica interna con questa organizzazione finanziaria, perché nessuno vuole discuterne, nessuno dei parlamentari dei partiti di destra, di sinistra, grandi e piccoli, ipocriti e meno ipocriti? Su questi aspetti sono tutti d'accordo! Io mi sento priva di rappresentanza in Italia e credo che in questo Paese attualmente non ci sia una opposizione al Governo delle banche. L'articolo 15 del trattato MES prevede che il consiglio dei governatori dell'Organizzazione può decidere - attenzione a questo passaggio - di concedere assistenza finanziaria a un membro del MES ricorrendo a prestiti con l'obiettivo specifico di ricapitalizzare le istituzioni finanziarie dello stesso membro. Prestiti provenienti da organizzazioni esterne o private. Noi questo non lo dobbiamo, non possiamo permettercelo. Non abbiamo tanto tempo, perché siamo stati indifferenti troppo a lungo.

Viviamo in un sistema sociale e politico marcio. Basta pensare alle dichiarazioni del presidente della Corte dei Conti, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2011, in cui è stato messo in evidenza come le privatizzazioni e le esternalizzazioni si sono ridotte a un mezzo per la gestione clientelare del potere politico amministrativo. Cioè la nostra pubblica amministrazione non è completamente rivolta verso il bene comune, bensì verso interessi ed affari privati. Pensate a tutti gli scandali politici che stanno uscendo, da destra a sinistra. Anche il Fondo Monetario Internazionale, che si ingerisce mediante Monti delle decisioni di politica interna, volendo ancora una maggiore flessibilizzazione del mercato del lavoro (quando sappiamo che questo strumento ha fallito ormai da diversi anni), ora spinge per le privatizzazioni. Adesso la soluzione sarebbe dunque questa, per porre rimedio alla grande crisi? La svendita del patrimonio pubblico? Qui siamo alla follia! Uno Stato senza patrimonio pubblico non è uno Stato. Non può garantire i propri cittadini, non può tutelarli. Vogliono la nostra identità!

I trattati ESM e Fiscal Compact necessitano dell'autorizzazione del Parlamento. Cioè è necessaria l'autorizzazione alla ratifica. Dunque si invertono completamente i rapporti tra il Governo e i parlamentari, perché da un lato abbiamo questa Europa, rappresentata da Mario Monti, che vuole a tutti i costi ulteriore cessione di sovranità da parte dello Stato italiano (in questo caso mediante questi due trattati), mentre dall'altro i nostri parlamentari hanno un potere enorme, in quanto saranno loro a decidere se concedere o meno l'autorizzazione alla ratifica. Ora, immaginate per un attimo questo potere spropositato nelle mani di un Parlamento che si è dimostrato di fatto incapace di portare l'Italia verso uno sviluppo virtuoso, con i parlamentari appartenenti a partiti politici soggetti a continui scandali. Ma davvero voi volete far sì che a decidere il futuro delle nuove generazioni siano questi soggetti, che siano cioè loro a ratificare trattati di una importanza gigantesca per la sopravvivenza del nostro stato di diritto? E' possibile accettare tutto questo? E sono tutti d'accordo!

Una notizia importantissima, arrivata in questi giorni dalla Germania, è che la Corte tedesca ha fatto slittare la ratifica dei trattati poiché i verdi si sono opposti. L'hanno fatto perché non c'era stato un adeguato dibattito e approfondimento in Parlamento. Il secondo portavoce del partito di sinistra, Linke, ha annunciato che se il Parlamento concederà l'autorizzazione alla ratifica sottoporrà alla valutazione della Corte Costituzionale una serie di profili di illegittimità. Al di là di come andrà a finire, quantomeno in Germania un minimo di dibattito politico, un minimo di opposizione contro il Governo delle banche, c'è! Noi qui invece abbiamo questi giornali, questi mezzi di informazione che tengono in sala di rianimazione dei partiti che sono morti, ma che purtroppo oggi hanno ancora un potere enorme. E i primi a gridare contro l'informazione di regime sono proprio quelli che oggi ne stanno approfittando. Non dimenticatelo in futuro. Abbiate memoria di ciò che sta accadendo.

Quindi vi invito a divulgare il più possibile il volantino che potete trovare su www.crisiesoluzioni.it. Soprattutto ora che è periodo di elezioni e tutti questi politici silenti se ne andranno in giro a fare campagna elettorale per se stessi, per i propri amici o per i propri candidati. Ponete loro le domande contenute nel volantino. Soprattutto diffondetelo presso i vostri concittadini, i vostri amici, i vostri parenti, i vostri conoscenti, in qualsiasi occasione anche durante le vacanze. Parlate a tutti del MES. E mi riferisco anche alla società civile, ai movimenti, alle associazioni: dovete cogliere tutte le occasioni, dovete mettervi in prima fila per difendere il nostro Stato rispetto a queste scellerate cessioni di sovranità, dove il popolo è stato completamente tagliato fuori. Attenzione, non per colpa di Monti, ma per colpa dei nostri parlamentari nazionali ed europei che non stanno dicendo assolutamente nulla sull'argomento.

Per scaricare il volantino: www.crisiesoluzioni.it.

http://www.byoblu.com/ 

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