Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 15 giugno 2012

I rifiuti di Roma e la lotteria dei siti> I giovani democratici di Albano a Montino: “Perchè contro le discariche e non contro gl’inceneritori?” (DA RIDERE). Clicca qui. > Assemblea nazionale dei comitati in lotta contro discariche ed inceneritori, clicca qui. _(Fonte articolo, clicca qui) Rischia di diventare uno spettacolo oltre il limite della decenza istituzionale l’emergenza rifiuti a Roma. Saltata l’ipotesi iniziale di Corcolle, Governo e istituzioni locali si erano impegnati a trovare una soluzione rapida, forse sottovalutando le difficoltà di raggiungere il concerto. L’ipotesi di Pian dell’Olmo è, di fatto, già andata in pezzi e quella promessa di fare rapidamente il bene comune sembra destinata a essere stracciata. Siamo tornati alle lotterie fra 2, 5, 7 o 12 siti possibili: ognuno ha le sue ipotesi e i suoi veti, rilancia e cerca alleati, spara siluri sui nemici, magari pensando a qualche prossima tornata elettorale. Anche il Governo dei tecnici non esce bene da questa tornata. La vicenda ricorda sempre più l’emergenza napoletana e le riunioni che contrapposero il ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio e l’allora numero uno della Protezione civile Bertolaso. Come allora, torna anche il tema dell’allontanamento dei rifiuti con il treno verso il Nord Europa. Come allora, si parla di improbabili proroghe delle vecchie discariche. Quello che si voleva evitare sta puntualmente accadendo, ma la Città eterna non può correre il rischio di essere ritratta in tutto il mondo traboccante di rifiuti. I rappresentanti delle tre più importanti istituzioni locali si chiudano in una stanza, fermino gli orologi e ne escano solo dopo aver deciso il sito della nuova discarica. Scaduto il tempo senza una decisione comune, non resterà che l’intervento diretto e sostitutivo del Presidente del Consiglio.



-  I giovani democratici di Albano a Montino: “Perchè contro le discariche e non contro gl’inceneritori?” (DA RIDERE). Clicca qui.


- Assemblea Nazionale dei Comitati in  Lotta 
Contro Discariche ed  Inceneritori, clicca qui.


(Fonte articolo, clicca qui
Rischia di diventare uno spettacolo oltre il limite della decenza istituzionale l’emergenza rifiuti a Roma. Saltata l’ipotesi iniziale di Corcolle, Governo e istituzioni locali si erano impegnati a trovare una soluzione rapida, forse sottovalutando le difficoltà di raggiungere il concerto. L’ipotesi di Pian dell’Olmo è, di fatto, già andata in pezzi e quella promessa di fare rapidamente il bene comune sembra destinata a essere stracciata. 

Siamo tornati alle lotterie fra 2, 5, 7 o 12 siti possibili: ognuno ha le sue ipotesi e i suoi veti, rilancia e cerca alleati, spara siluri sui nemici, magari pensando a qualche prossima tornata elettorale. Anche il Governo dei tecnici non esce bene da questa tornata. La vicenda ricorda sempre più l’emergenza napoletana e le riunioni che contrapposero il ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio e l’allora numero uno della Protezione civile Bertolaso. Come allora, torna anche il tema dell’allontanamento dei rifiuti con il treno verso il Nord Europa. Come allora, si parla di improbabili proroghe delle vecchie discariche. 

Quello che si voleva evitare sta puntualmente accadendo, ma la Città eterna non può correre il rischio di essere ritratta in tutto il mondo traboccante di rifiuti. I rappresentanti delle tre più importanti istituzioni locali si chiudano in una stanza, fermino gli orologi e ne escano solo dopo aver deciso il sito della nuova discarica. Scaduto il tempo senza una decisione comune, non resterà che l’intervento diretto e sostitutivo del Presidente del Consiglio.

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