Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

giovedì 19 gennaio 2012

Movimento dei forconi: la rivolta è arrivata a Cosenza



ANCHE LA CALABRIA SI BLOCCA ! SENZA PARTITI E SENZA SINDACATI.
Sulla forza d'urto che arriva dalla Sicilia, l'onda di protesta varca lo Stretto. Anche in Calabria la protesta viene portata avanti dai camionisti dei Tir e non si sa per quanto tempo hanno intenzione di paralizzare la regione. In questo video vengono mostrate immagini girate all'uscita autostradale di Rende-Cosenza Nord.

3 commenti:

  1. ATTENZIONE! da lunedi' 23 gennaio a venerdi' 27 gennaio è previsto il blocco nazionale degli autotrasportatori , in contemporanea a venditori ambulanti e taxisti! I media al servizio della politica e delle lobbies, non ne stanno facendo parola! Condividiamo noi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. LA PROTESTA SICILIANA ARRIVA IN ABRUZZO

      Il movimento dei forconi, nato in sicilia e che si sta diffondendo a macchia d'olio, arriba anche in Abruzzo. Venerdi' prossimo, infatti, e' previsto il blocco dell'uscita autostradale Pescara Nord dalle ore 15.00 in poi.

      Il segnale e' partito da Facebook e gia' sono centinaia le adesioni degli utenti.

      http://www.abruzzo.newsbox.it/news/?id=867

      Elimina
    2. dalla pagina fb di Informare Per Resistere:

      Per chiarezza, ribadiamo: se non si vuole che la protesta venga strumentalizzata dai fascisti e che la mafia ci si infiltri, chi si reputa antifascista ed antimafioso PRENDA PARTE alla protesta.

      Perché, parliamoci chiaro, o state ipotizzando che migliaia tra trasportatori, pescatori, fattori, ed anche studenti e normali cittadini sono tutti parte di una congrega fasciomafiosa -- nel qual caso si ...dichiari immediatamente guerra alla Sicilia! -- oppure se ritenete che si tratta in maggioranza persone perbene, al massimo peccatrici di ignoranza e poca capacità di analisi, se c'è qualcuno che cerca di strumentalizzarle è VOSTRA ASSOLUTA responsabilità evitare che ciò avvenga, apportando alla protesta la capacità di analisi e lungimiranza di cui vi ritenete possessori.

      Vostre scelte.

      E ricordate che la mafia ce l'abbiamo in parlamento, per cui nessuno si senta assolto.

      Elimina