Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

giovedì 5 gennaio 2012

.. Toxic Europe .. il Video ..

Finalmente il Documentario sui Rifiuti Tossici in Europa ..

Finalmente pubblicato, dopo diversi mesi di lavorazione, “Toxic Europe“, il video-documentario sul traffico di rifiuti all’interno dell’Unione Europea che ha vinto il “Best International Organised Crime Report” al Premio Ilaria Alpi. Toxic Europe è il frutto degli sforzi di un gruppo internazionale di giornalisti: Delphine Reuter, giornalista belga, e gli italiani Cecilia Anesi e Giulio Rubino. I tre sono stati coadiuvati da Leonida Reitano (Associazione di giornalismo investigativo).

Il documentario è stato presentato ufficialmente a settembre, a Otranto Legality Experience, e a ottobre alla settima Conferenza mondiale del giornalismo d’inchiesta (GIJC) di Kiev. A novembre, invece, è stato presentato alla conferenza “Legality and struggle against mafias in Europe” di Sofia e alla “Graver Konference” sul giornalismo d’inchiesta di Copenaghen.

Il film, della durata di circa 28 minuti, sviscera il problema del traffico illegale dei rifiuti tossici: quantità, meccanismi, flussi e soprattutto gli attori di questo grande business che spesso sono esponenti della criminalità organizzata italiana. Per farlo utilizza anche contributi di alto livello, come le interviste al magistrato napoletano Raffaele Camtone e al procuratore nazionale antimafia Piero Grasso.
Sono proprio gli intrecci mafiosi, spiegano gli autori di “Toxic Europe”, a determinare le destinazioni dei carichi di rifiuti tossici:
La nostra ipotesi d’inchiesta è che la ricerca di nuovi clienti, di nuove arterie di trasporto e nuovi siti di smaltimento abusivo, unita alle crescenti difficoltà che la Mafia ha trovato nel trafficare rifiuti verso i paesi in via di sviluppo, ha fatto si che l’Europa sia diventata un tavolo da ping-pong per rifiuti tossici che si muovono senza controllo all’interno del territorio europeo.
Ma, come spiega nel documentario Raffaele Cantone, la mafia sta prendendo possesso anche di parte dello smaltimento legale dei rifiuti, oltre che di quello totalmente illegale. La cosa più interessante che emerge da “Toxic Europe” è che non è vero che l’Italia sia la patria dello smaltimento illecito dei rifiuti: in proporzione, infatti, in Belgio nel 2008 è “sparita” molta più spazzatura che in Italia.


http://www.greenstyle.it/

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