Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

giovedì 16 agosto 2012

ADDIO RENATO .. CON TE .. ROMA HA PERSO UN GRAND'UOMO

".. L'importanza della cultura, della risorsa immateriale per eccellenza, per il governo della la città. Qualcosa di complesso, che passa per il sentimento di cittadinanza e di appartenenza (piuttosto che d'immobile identità) messo in moto dall'estate romana; ma anche per il valore economico-politico-simbolico della competizione sul terreno culturale nell'epoca del mondo globale.
Non ci sono solo le squadre di calcio e le Olimpiadi;
Si compete anche con il significato residuo dei luoghi e delle città, con i musei e i monumenti, con il paesaggio e con la storia, con la formazione la ricerca e la creatività, con l'immaginazione, con il piacere di vivere.
L'autonomia della cultura, in un mondo sempre più servile ed etero diretto, è un valore inestimabile, ed a Roma c'è ancora cinema, teatro, televisione, arte, produzione di immaginario più che in qualsiasi altra parte d'Italia .."
Renato Nicolini

L'ultima battaglia di Nicolini contro la discarica vicino a Villa Adriana 


La beffa di Villa Adriana

largo alla discarica, buio sul festival

La Regione taglia i fondi al colto Festival estivo organizzato da cinque anni nel luogo patrimonio dell'Unesco. 


L'ira di Renato Nicolini: "C'è gente che sa immaginare, in luoghi come questo, solo immondizia"


Addio al festival di Villa Adriana. Era una delle manifestazioni più colte dell'estate culturale romana, in scena tra metà giugno a metà luglio, ma quest'anno, colpa dei tagli dei finanziamenti della Regione, non si farà. In compenso però, intorno alle Grandi Terme di Tivoli, patrimonio dell'Umanità secondo l'Unesco, si addensa sempre l'odore di discarica, il balletto intorno al sito di Corcolle per aprire la seconda discarica di Roma a poche centinaia di metri di distanza. 
Dunque quest'anno va così. 
Niente Nekrosius, nè Victoria Chaplin o Cassandra Wilson, niente Gino Paoli, Philip Glass, Barberio Corsetti, e la danza di Akram Khan e Sidi Larbi Cherkaoui. 
Addio anche ad Albertazzi che declamava Le memorie di Adriano proprio lì. 
 A dar fuoco alle polveri ci pensa Renato Nicolini, l'architetto e professor che fu padre dell'Estate Romana delle giunte di sinistra. 
"Villa Adriana, l'Imperatore Adriano, l'Hadrianeum, il libro della Yourcenar, il momento nella storia quando Cristo non era ancora pienamente nato e gli dei non ancora pienamente morti...
 Meraviglia e patrimonio del mondo, luogo ispiratore per il più grande architetto del XX secolo, Louis Kahn... 
Dal 2006 a ieri era teatro di un bel Festival di teatro internazionale... 
Oggi, secondo le intenzioni della Regione Lazio, basta col teatro, tolto brutalmente dal bilancio in nome di un'austerità da caserma del fascio, al suo posto arriva la monnezza, secondo le intenzioni del 
prefetto Pecoraro, sempre fedele alla sua idea demenziale di spostare la discarica di Roma da Malagrotta a Corcolle.. 
C'è gente che sa immaginare, in luoghi come questo, solo immondizia!". 
E in effetti, il Festival quest'anno è desaparecido dai programmi dell'Auditorium perchè l'assessorato alla Cultura regionale che in parte lo finanziava, si è tirato indietro.
"E' un grande peccato" sottolinea Giulia Rodano, l'ex assessore regionale della giunta di centrosinistra ora responsabile della Cultura Idv, che cinque anni fa ideò la manifestazione "nella villa di Adriano si sono alternati grandi personaggi da tutto il mondo, ma ora intorno all'imperatore si sente parlare solo di discarica".  


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