Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

mercoledì 22 agosto 2012

CLINI: "Ritardi differenziata, ha influito la malavita"

Clini boccia la gestione del Campidoglio
Il Ministro dell'Ambiente, dal metting di Cl a Rimini, sferza l'amministrazione capitolina, bollando come totalmente sbagliate le politiche sulla raccolta dell'immondizia capitolina.
 
Ama:"Siamo al 25,6%"

"Non c'è dubbio che i ritardi nella raccolta differenziata siano il risultato di politiche sbagliate e di una presenza importante della malavita organizzata che ha orientato queste decisioni". 
 
A bocciare senza appello la gestione dei rifiuti nella capitale è il ministro Corrado Clini, intervenuto al meeting di Cl a Rimini, dove ha anche anticipato che per le città che non hanno raggiunto la soglia del 65% della raccolta differenziata, come previsto dalla normativa europea e nazionale, "la proroga sarà accompagnata da una sanzione".

"Il caso di Roma è eclatante - lamenta il ministro - è incredibile per una capitale europea una quota di poco superiore al 20% della differenziata". 
E poi, invece di provvedere a chiudere "la più grande discarica d'Europa (Malagrotta, ndr) e invece di fare un piano della raccolta, si sono inventati l'emergenza rifiuti con l'obiettivo di trovarsi un'altra discarica".

Ma la bacchettata del ministro all'amministrazione comunale non finisce qui:  "Da luglio 2011 fino a marzo 2012 avevano speso tutte le risorse per trovare un'altra discarica, ma l'obiettivo doveva essere quello di ridurre e recuperare i rifiuti".  Solo con l'intervento del governo, "dopo qualche mese, con fatica, è stato firmato un accordo che dà priorità e impegna le risorse nella raccolta differenziata".  L'auspicio del ministro è che "da qui a due anni Roma possa allinearsi agli obiettivi stabiliti. 
Obiettivo generale, ovunque, deve essere quello di applicare le normative europee e mettere una discarica come soluzione residuale: 
Anche questa è un'altra grande battaglia di riforma per il paese".

Ama. In serata sono arrivate le precisazioni dell'Ama sui dati ufficiali:  
 
'La raccolta differenziata nella città - si legge in una nota - si attesta al 25,6%. Rispetto al 17% del 2007 si registra un incremento dell'8,6%, un più 50% di incremento netto.  Nel dettaglio  - prosegue la nota di Ama -, su un totale di circa 4.900 tonnellate di rifiuti raccolte ogni giorno nella capitale, la raccolta differenziata è pari a circa 1.254,4 tonnellate, a fronte di 3.645,6 tonnellate di rifiuti indifferenziati.  Su base annuale, la città produce circa 1.800.000 tonnellate di rifiuti.  Di queste, circa 460.000 sono le tonnellate di raccolta differenziata e le restanti 1.340.000 di rifiuti non differenziati".
 

COMMENTO ALL'ARTICOLO PUBBLICATO DA "LA REPUBBLICA"

Il Ministro Clini ha fatto un'affermazione molto grave in merito ai clamorosi ritardi della raccolta differenziata a Roma, Capitale d'Italia: 
 
"Non c'è dubbio che i ritardi nella raccolta differenziata siano il risultato di politiche sbagliate e di una presenza importante della malavita organizzata che ha orientato queste decisioni".

Da Ministro della Repubblica Italiana, Clini ha il dovere di precisare quale malavita organizzata e in che modo ha rallentato e condizionato il processo della raccolta differenziata nella Capitale d'Italia.

Noi eravamo abituati alle rassicuranti affermazioni di Marrazzo che,
in qualità di  Commissario Straordinario e Presidente della Regione Lazio, affermò con sicurezza di fronte a tutta la Commissione Consigliare Ambiente in data 29 ottobre 2008 che: 
 
“il Lazio presenta da oltre 10 anni una situazione di mercato stabile, con società ed imprenditori facilmente individuabili, sia pubblici che privati, che hanno avviato programmi di investimento importanti e che, fino ad ora, hanno dato garanzia sia per il servizio reso che per le azioni poste in essere per garantire la salvaguardia dell’ambiente".

Dopo pochi giorni, lo sfortunato Marrazzo fu miseramente smentito dalla Magistratura:

- l’inceneritore di Malagrotta venne sequestrato dalla magistratura;
- il responsabile della discarica di Malagrotta è stato condannato ad un anno di carcere per aver smaltito in discarica rifiuti pericolosi come i fanghi di depurazione provenienti dall’ACEA;
- 13 persone, tra cui dirigenti dell’AMA, sono state arrestate per le gravi irregolarità verificatesi nell’inceneritore di Colleferro.

A queste società ed imprenditori (Cerroni, AMA, ACEA), inquisite dalla magistratura per gravi irregolarità nella salvaguardia dell’ambiente, Marrazzo ha affidato, rigorosamente a trattativa privata, l’inceneritore di Albano.

Le autorizzazioni per l'inceneritore di Albano e per il VII invaso della discarica di Albano sono state firmate da Marazzo il 13 agosto 2009, mentre era ricattato dalla malavita organizzata per la triste storia dei filmini pornografici con una transessuale (ben due persone sono morte in quella oscura vicenda).

Marrazzo ha, anche, dichiarato nella riunione con il Coordinamento contro l’inceneritore di Albano, in data 23 giugno 2009, che lui si fidava dei suoi uffici (“gli uffici di cui mi fido”, ha sottolineato Marrazzo, avranno l’incarico di rispondere al documento “Le 26 ragioni dell’opposizione al progetto di inceneritore di Albano (in sintesi)” presentato dal Coordinamento).

Dopo l’incendio della discarica di amianto di Valle Gaia (avvenuta in data 28 luglio 2009), la magistratura ha aperto un’inchiesta che ha coinvolto 40 indagati e che ha portato all'esecuzione di 9 misure cautelari. Tra gli arrestati: i titolari della discarica di Pomezia e dirigenti della Commissione tecnico scientifica della Regione Lazio.

Questi sono gli uffici di cui si fidava il Presidente della Regione Lazio????

In conclusione, il Ministro Clini quando parla di "malavita organizzata" si riferisce a qualcosa tipo la Banda della Magliana oppure intende la lobby economica "Cerroni - AMA - ACEA", con il consorso esterno della Regione Lazio?
 


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