Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

domenica 5 agosto 2012

Palestina occupata: oltre 270 palestinesi arrestati, 4 assassinati


InfoPal._A luglio 2012, le forze d’occupazione israeliane hanno invaso 167 volte le comunità palestinesi della Cisgiordania. Nessun centro è stato risparmiato dalle aggressioni dei soldati israeliani: città, villagi, campi profughi hanno subito assalti e arresti dei residenti palestinesi.
I cittadini palestinesi arrestati il mese scorso sono stati oltre 270.
I bambini palestinesi arrestati dai militari d’occupazione israeliani a luglio sono stati 42.

E’ di nuovo al-Khalil (Hebron) in cima alla lista degli arresti con oltre 95 cittadini catturati, numerosi sono i bambini e i palestinesi sofferenti. In un altro episodio gli israeliani hanno detenuto a lungo in una sezione della moschea di Al-Aqsa 15 palestinesi.
Donne e bambini palestinesi arrestati a luglio da Israele. Riyad al-Ashqar, direttore dell’informazione del Centro studi sui prigionieri, specifica ulteriormente il dato sui 42 minori palestinesi arrestati a luglio: “14 provengono da Ramallah, il più piccolo ha 12 anni ed è Salah Yassin. Tre le donne palestinesi arrestate: Hadil Talal Abu Turki, 17enne di Hebron, Wafaa’ Shamashna, prelevata dalla sua abitazione nella provincia di Qalqiliya. Wafaa’ è moglie del prigioniero Ahmed ‘Atiya, arrestato una settimana prima. La terza donna palestinese ad essere stata arrestata a luglio è Rana Nazzal, punita con l’arresto per aver preso parte a an-Nabi Saleh (Ramallah) alla manifestazione settimanale contro Muro d’Apartheid e colonie illegali in Cisgiordania”.
Detenzione amministrativa. A luglio 2012, oltre 25 palestinesi sono stati sottoposti a detenzione amministrativa (senz’accusa e prorogabile a oltranza, ndr). Del dato fanno parte i due deputati ‘Abdel Jaber Faqha’ di Ramallah (detenzione estesa di altri 4 mesi) e ‘Omar ‘Abdel Razzaq di Salfit che resterà in carcere ancora 6 mesi. Anche Raafat Nasif, leader di Hamas di Tulkarem, resterà in prigione 6 mesi.
Tre prigionieri palestinesi sono in sciopero della fame da oltre 10 giorni. Sono il giordano di origine palestinese Samer al-Barq, Hassan as-Safadi, e Ayiman ash-Sharawna. Akram ar-Rikhawi ha superato 106 giorni di sciopero della fame. L’unica risposta ricevuta è un impegno formale da parte isarelaina a rilasciarlo il prossimo anno.
Tra gli arrestati provenienti dalla Striscia di Gaza vi sono: Wa’el Kamal Mohammed at-Tawil, di Shaykh Radwan, arrestato presso il valico di Beit Hanoun (Erez) mentre si dirigeva in ospedale gerosolimitano per curarsi.  E’ un ex detenuto. L’altro è Ruhi Fu’ad Qarqaz, anch’egli è stato catturato nello stesso punto e, come at-Tawil, anch’egli è un sofferente. Ma altri palestinesi di Gaza sono stati catturati il mese scorso sulla barriera di frontiera.
Palestinesi assassinati a luglio da Israele. Quattro cittadini palestinesi sono stati uccisi a luglio dai militari israeliani. Tre erano residenti nella Striscia di Gaza e uno nella provincia di Ramallah.
Mahmoud Mohammed al-Hiqi, 27 anni, di az-Zaitoun, Yasser ‘Abdallah al-Far, 28 anni, del campo profughi di ash-Shati’ e Jihad Khamis Abu Shalluf, di 22 anni sono i palestinesi assassinati a Gaza.
Akram Badi’ Badr, 46 anni, del villaggio di Beitullu (Ramallah) è stato freddato mentre era alla guida di un’automobile all’altezza di un checkpoint all’ingresso di al-Quds (Gerusalemme). L’uomo stava trasportando alcuni lavoratori palestinesi nella Città santa.

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