Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

giovedì 30 agosto 2012

Monti dell’Ortaccio, un lago nella futura discarica

                
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Monti dell’Ortaccio e il caso del lago.  Non è un film, o una serie tivù. 
 Ma è quello che si vede all’interno del sito scelto dal commissario Goffredo Sottile come discarica provvisoria.  Decisione che dovrà passare in conferenza dei servizi con Comune, Regione e Provincia, i tre enti locali che – a parole – si sono già schierati per il «no».  

Nel terreno di proprietà di Manlio Cerroni, ad un paio di chilometri di distanza da Malagrotta, in mezzo alla cava che dovrebbe servire da «contenitore» per i rifiuti già trattati, spunta l’acqua.  

Un lago con dentro papere e gabbiani, di dimensioni considerevoli, con la vegetazione sui bordi e le pareti di roccia a delimitarlo.  Quel bacino d’acqua, del quale finora si sono accorti quasi esclusivamente gli abitanti della zona, rischia di diventare un nuovo «caso» e anche un elemento di valutazione per il nulla osta sul sito.

Da dove viene quell’acqua?  Gli abitanti della zona non hanno dubbi: «Arriva dalla falda acquifera sottostante».  

Secondo Angelo Vassola, portavoce del «Movimento cittadini di Valle Galeria», «si tratta di vene acquifere dei pozzi, che vengono usati sia per l’annaffiamento delle piante che per uso abitativo».  Non è acqua potabile, insomma.  Ma serve a tutte le altre attività domestiche: farsi la doccia, lavare i piatti, utilizzare una lavatrice. «Scavando le cave, l’acqua affiora», aggiunge Vassola.  I pozzi sono privati, alcuni costruiti dai contadini, altri dai proprietari di casa, altri dai costruttori.  Valle Galeria è un insediamento urbano composito, un mix di abitazioni previste nel Piano regolatore e altre, un tempo abusive, poi condonate nel tempo.  Alcune di queste case, non hanno l’acqua potabile dentro: sembra impossibile, nel terzo millennio, ma è così. 
Qualcuno, allora, si è arrangiata come ha potuto, ricorrendo appunto ai pozzi e alle fosse biologiche: le zone di Spallette e di Piana del Sole, ad esempio, sono ancora in queste condizioni.  Ora, però, il laghetto di Monti dell’Ortaccio diventa di attualità.  E l’avvocato Manlio Cerroni, tra gli aggiornamenti del progetto presentato alla Regione già nel 2009, dovrà anche includere un nuovo monitoraggio di acque e pozzi.  Gli abitanti di Valle Galeria sperano nel dietro-front e citano un precedente:  «Anche alla Solfanella, altro sito indicato da Cerroni dieci anni fa e riproposto dalla Provincia, c’era un laghetto con l’acqua.  Quel sito, poi, è stato scartato dalle opzioni».
Finirà così anche adesso?  La riposta alla conferenza dei servizi, convocata per metà settembre.  Alemanno, Polverini e Zingaretti sono stati invitati alla fiaccolata di protesta del 4 settembre, ma gli abitanti di Valle Galeria vogliono un impegno concreto:  «Ci devono assicurare il loro no, non solo politico ma anche tecnico. Questo fermerebbe il progetto». 

Lago o non lago. 


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