Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

sabato 11 agosto 2012

Un ecovillaggio di transizione nel Comune di Subbiano


vallata subbiano
L'ecovillaggio sorgerà su una vallata di 34 ettari nel Comune di Subbiano, in provincia di Arezzo

Il progetto, nato da liberi cittadini, prevede la costituzione di un 'ecovillaggio di transizione', nel Comune di Subbiano (Ar) ispirato ai principi della permacultura, del cohousing e della decrescita felice. Una opportunità per mettere in pratica l'autosufficienza energetica, idrica ed alimentare, esercitando il mutuo soccorso e condividendo beni e servizi.

Cambiare stile di vita? Oggi si può. Nella primavera del 2010, un piccolo nucleo di famiglie e cittadini emiliani e toscani ha dato il via ad un percorso di progettazione partecipata per la realizzazione di un vero e proprio 'ecovillaggio'. Al gruppo si sono presto uniti anche nuclei provenienti da L'Aquila, Roma e Napoli, allo scopo di creare una collettività autosufficiente dal punto di vista energetico, idrico ed alimentare, basata sui principi del 'mutuo soccorso' fra gli eco-abitanti e la condivisione di beni e servizi per ridurre il costo della vita. Un'azione concreta, dunque, in risposta alla crisi economica, culturale ed ambientale che caratterizza i nostri tempi.
In questa piccola collettività allargata ed aperta, infatti, gli 'e-coabitanti' mettono in discussione molti dei principi generali e delle norme che regolano l'attuale concezione capitalistica della società a favore di un futuro più sostenibile, equo ed armonico. Che, tradotto, significa valorizzare il rapporto tra proprietà privata e bene comune per ridurre sensibilmente il costo della vita. Si parte da questo semplice concetto base: “Tu hai un'idea e una moneta. Io ho un'idea e una moneta. Se tu dai una moneta a me ed io do una moneta a te, abbiamo entrambi una moneta. Ma se tu dai un'idea a me ed io do un'idea a te, abbiamo entrambi due idee”.
Da questo semplice concetto si sviluppa un'economia che, oltre ad investire sulle competenze e sui servizi che i singoli 'e-coabitanti' possono offrire alla collettività, mira allo sviluppo di soluzioni ed idee per un'autosufficienza energetica (da fonti pulite e rinnovabili), idrica (acqua come bene primario) ed alimentare (orti sinergici, frutteto biologico, agricoltura biodinamica e giardini della salute).
permacultura
 
Il villaggio si configura come vero e proprio 'ecovillaggio di transizione' basato sui principi della permacultura, del cohousing e della decrescita
 
Secondo il Manifesto del progetto, il villaggio si configura come vero e proprio 'ecovillaggio di transizione' basato sui principi della permacultura, del cohousing e della decrescita felice. Che cosa significa?

La Transizione è un movimento culturale impegnato nel traghettare la società dall’attuale modello economico profondamente basato su una vasta disponibilità di petrolio a basso costo e sulla logica di consumo delle risorse, a un nuovo modello sostenibile non dipendente dal petrolio e caratterizzato da un alto livello di resilienza.
In ecologia la resilienza è la capacità di un sistema di adattarsi e sopravvivere a eventi esterni anche di tipo fortemente traumatico. In questo caso è la capacità di una comunità di affrontare le difficoltà derivanti dalla riduzione del petrolio e, conseguentemente, della disponibilità di energia.

La decrescita, invece, è un movimento che ha come obiettivo una futura società sostenibile dove all'ossessione della produzione e dello sviluppo economico (crescita in base al PIL) si contrappone la consapevolezza delle necessità primarie di riproduzione, di cura delle persone, delle relazioni, del contesto sociale ed ambientale, e della preservazione degli ecosistemi.
Inoltre, si propone un progetto residenziale ispirato a pratiche abitative innovative, come il cohousing (da più di 50 anni collaudato in tutta Europa e recentemente di grande diffusione anche in Italia), ossia una modalità abitativa improntata alla solidarietà, al risparmio delle risorse, all’attitudine all’autosufficienza, al rispetto della natura e alla condivisione, e della permacultura, che unisce la creazione di insediamenti umani sostenibili ad un sistema di riferimento etico-filosofico ed un approccio pratico alla vita quotidiana.
Gli strumenti utilizzati per la realizzazione sono la bioarchitettura, la bioclimatica, la realizzazione di cicli chiusi (acqua, rifiuti, energia). È previsto inoltre un coinvolgimento diretto nella realizzazione con pratiche di autocostruzione e gestione diretta dell’insediamento.

Secondo quest'ottica si potranno pianificare i consumi e la gestione delle risorse ad una scala più complessa di quella familiare, fare scelte di autoproduzione alimentare ed energetica, creare economie di scala (banche del tempo, prestazioni professionali agevolate, produzione artigianale interna), servizi autogestiti (anziani, bambini, adolescenti, gruppi di studio, laboratori creativi), e implementare economie (agricolo, ricettivo, culturale, lavori di servizio alla comunità ecc.).

L'ecovillaggio sorgerà su una vallata di 34 ettari nel Comune di Subbiano, in provincia di Arezzo, a 470 mt. s.l.m., e potrebbe ospitare fino a 30/40 nuclei familiari. Si tratta di una vallata protetta situata proprio al centro di un 'ferro di cavallo protettivo' che vede gli appennini a nord con il parco nazionale delle foreste casentinesi, l'alpe di Catenaia ad est, il Pratomagno ad ovest.

La vallata rimane aperta ed esposta a sud per ricevere luce e calore. Sulla proprietà esiste un piccolo laghetto alimentato da una sorgente naturale. Il sito ha diversi appezzamenti da adibire a seminativo e parco naturale, terrazze agricole e, last but not least, una quiete assoluta.

http://www.ilcambiamento.it/ 

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