Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

domenica 19 agosto 2012

Inceneritore in fiamme, in fumo tremila balle ad Acerra


(Fonte articolo, clicca qui) Incendio all’interno dell’impianto Cdr di Acerra (Napoli):  in fiamme tremila balle di rifiuti tritovagliati che dovevano essere trasferiti all’adiacente termovalorizzatore.  Indagini dei carabinieri sono in corso ma dai primi accertamenti sembra essere un incendio di natura dolosa.  Le fiamme sono scoppiate, la scorsa notte, poco prima della mezzanotte:  ancora in corso l’intervento dei vigili del fuoco.
“E’ impensabile che un sito, in fase di svuotamento, che contiene ecoballe, dal quale il Comune molte volte ha chiesto alla Provincia la rimozione del contenuto, possa essere oggetto, più volte durante l’anno, di incendi scoppiati e propagatasi in questo modo”.  Lo sottolinea, in una nota, il sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, che chiede “rispetto per la salute dei cittadini”.  “E’ anche impensabile che per velocizzare le operazioni di spegnimento dell’incendio non basti l’impianto antincendio autonomo presente ma debbano essere utilizzate auto-cisterne dei vigili del fuoco, già tanto impegnati in questi giorni a spegnere altri roghi – aggiunge –
Un luogo così vasto, con un contenuto così pericoloso, dovrebbe essere dotato di un migliore sistema antincendio autonomo, dovrebbero esserci dei sistemi più efficienti e degli uomini preposti ad evitare emergenze come quella che stiamo vivendo.  Abbiamo riscontrato che così non è, e per questo è stato necessario l’intervento delle squadre dei vigili del fuoco. Inoltre, in attesa dell’esito delle indagini che accertino le responsabilità, ci chiediamo perché non venga adeguato il sistema di sorveglianza di tutta l’area”.  “Evidentemente, non è sufficiente l’attuale configurazione, serve più sicurezza, servono apparati e uomini che possano rilevare ogni minimo movimento nell’ambiente – continua – Il Comune e l’Amministrazione comunale non intendono più sottostare ad una logica di servilismo istituzionale, la dignità dei cittadini di Acerra e, soprattutto la loro salute, meritano rispetto da parte di tutte le istituzioni sovracomunali che fino ad ora sono rimaste sorde rispetto alle continue e ripetute richieste”.

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