Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

domenica 26 agosto 2012

Borgo Montello, fusti tossici, si scava nel posto sbagliato?

(Fonte articolo, clicca qui

Sono iniziati gli scavi presso la discarica di Borgo Montello (Latina) 
alla ricerca di rifiuti tossici la cui presenza è stata ipotizzata, oltre che dai rilievi dell’Enaa, anche sulla base della dichiarazione di esponenti del clan dei Casalesi che parlarono di smaltimenti illegali nella zona.

Risultati, al momento, deludenti. 

Lo afferma Antonio Turri, ex leader di Libera:  «Scavano nel posto sbagliato». 

Mentre nel Lazio la polemica sui rifiuti non si ferma, dopo l’ennesima contestazione sul sito prescelto per il dopo Malagrotta, in terra pontina si sta cercando di fare luce su questioni annose, laddove criminalità organizzata, ecomafie e gestioni superficiali in tema di raccolta dei rifiuti si sono incrociate creando una bomba ambientale che solo da qualche mese si sta cercando di disinnescare. 

Grazie al contributo della Regione Lazio, dopo non poche contestazioni sulle procedure adottate dal Comune per l’affidamento dei lavori, presso la discarica di Montello sono partiti gli scavi sulla prima area individuata sulla scorta di anomalie elettromagnetiche rilevate da tecnici. 

«Qui venivano abbancati pneumatici», svela l’assessore all’ambiente del comune di Latina, Fabrizio Cirilli. 

Regalo di un recente passato dove questo tipo di rifiuto non subiva nessun tipo di trattamento speciale. 

Il cantiere (le cui operazioni saranno riprese con un sistema di videosorveglianza) rimarrà aperto per almeno due mesi, ed alla «prima» sui risultati conseguiti con i primi colpi di ruspa hanno voluto essere presenti anche le associazioni che da anni denunciano la gravità della situazione presso la maxi discarica chiedendo si faccia luce sui traffici narrati dal pentito Carmine Schiavone. 

Antonio Turri, del movimento I cittadini contro le mafie e la corruzione, contesta l’operazione definendola «puramente di facciata». 

E spiega: «Tutti sanno che l’area oggetto degli scavi è stata chiusa nel periodo precedente all’insediamento dei Casalesi in questo territorio. 

Presumo che non si troverà mai nulla, poiché i problemi sono sicuramente altrove. 

Una tesi, questa, confermata anche dal vecchio direttore della discarica, Achille Cester, che lo ha dichiarato nell’audizione di luglio scorso in Commissione sicurezza della Regione Lazio.

Altro che scavi – dice Turri – sarebbero bastati dei semplici sondaggi per individuare almeno le sostanze inquinanti visto che, dopo tutti questi anni, i fusti metalli si saranno già completamente polverizzati».


Fonte "Associazione DifferenziaTi" .. .. .. http://differenziati.com/

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