Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

lunedì 29 luglio 2013

CONFERENZA STAMPA DEL MOVIMENTO NO-TAV

Oggi .. lunedì 29 luglio .. 
decine di perquisizioni, con l’accusa di terrorismo, 
sono state eseguite in valle di Susa 
(280 comma 1 n° 3 c.p. e 10 e 12 l. 497/74).

Accuse a dir poco folli che vogliono piegare una lotta popolare, partecipata e pacifica su piani mediatici e militari in cui il terrore e il terrorismo vengono usati per fare paura all’opinione pubblica e portare peso e senso in un’opera e in un cantiere che senso e peso politico ne perde ogni giorno di più.

Da un lato vengono chieste discussioni politiche e dall’altro in risposta arrivano perquisizioni con l’accusa di terrorismo (art. 280). I Sindaci dopo aver chiesto con un documento firmato da oltre 20 comuni un tavolo serio, politico in cui si discuta dell’opzione zero (cioè l’utilità dell’opera e lo stop ai lavori ) appena pochi giorni fa , chiederanno conto di questa risposta.

OGGI POMERIGGIO (lunedì 29 luglio) ALLE ORE 16.00 IN COMUNITA’ MONTANA A BUSSOLENO SI TERRA’ LA CONFERENZA STAMPA DEL MOVIMENTO. 

Sarà un momento comune in cui tutto il movimento nelle sue varie parti (saranno presenti sindaci e parlamentari) proverà a dare una prima risposta ai gravi fatti accaduti questa mattina in Valle di Susa.

Il movimento, nella sua parte popolare , ribadisce ancora una volta che non si fa certamente intimidire da queste folli accuse, rilanciando come sempre le mobilitazioni e la lotta.

5 commenti:

  1. Siamo Tutti No Tav.!! Inviamo mail di autodenuncia alla Procura di Torino
    arQuesta mattina decine di perquisizioni in Val Susa e a Torino ai danni di divers* compagn* del Comitato di Lotta Popolare. L'articolo indicato nei mandati che accompagnano l'ennesima "operazione" targata Caselli & co. sono il 280 comma 1 n.3 cp e 10 e 121. 497/74, quello che indica "l'attentato con finalità terroristica e di eversione"


    Accuse a dir poco folli che vogliono piegare una lotta popolare, partecipata e pacifica su piani mediatici e militari in cui il terrore e il terrorismo vengono usati per fare paura all’opinione pubblica e portare peso e senso in un’opera e in un cantiere che senso e peso politico ne perde ogni giorno di più.

    L'Osservatorio sulla Repressione, nel rivendicare solidarietà militante a tutto il movimento NoTav e alla popolazione della Valle invita ad inviare una mail di autodenuncia alla procura di Torino.

    SIAMO TUTTI NO TAV!!! LA LOTTA NON SI ARRESTA!!!

    testo della mail da inviare a: procura.torino@giustizia.it

    Gent.le Dott. Caselli,

    apprendo dalla stampa che da parte del suo ufficio si ipotizza il gravissimo reato di "attentato per finalità terroristiche ed eversione" nei confronti dei militanti del Movimento No TAV della Val Susa. Condividendo in pieno le motivazioni e gli strumenti di lotta adottati da tale movimento ed in particolare il tentativo di bloccare con ogni mezzo il cantiere di Chiomonte, ritengo che - qualora tale accusa fosse comprovata - di essere anche io oggettivamente colpevole dello stesso reato.

    Per comodità del suo ufficio, le fornisco il mio codice fiscale.

    Cordiali Saluti,

    Nome e Cognome:
    Citta di residenza:
    Codice Fiscale:

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  2. http://www.tgvallesusa.it/?p=1950

    È terminata alle 17.00 la conferenza stampa indetta oggi dal movimento No Tav in risposta alle perquisizioni avvenute in mattinata alla trattoria Credenza di Bussoleno e ai danni di dodici attivisti a Torino, in Piemonte e in Italia. Presenti, tra gli altri, il presidente della Comunità Montana Valle Susa Val Sangone Sandro Plano, Nilo Durbiano, sindaco di Venaus, Ivan Della Valle, deputato del M5S, Ezio Locatelli, segretario provinciale di Prc, Luigi Casel del Comitato di lotta popolare, Alberto Perino, Nicoletta Dosio e rappresentanti del Legal Team.

    Ventun sindaci hanno partecipato alla manifestazione di sabato 27 luglio. Chiedevano al governo un nuovo confronto sulla questione Tav. La risposta è stata l’ondata di perquisizioni avvenuta stamane; tanto più grave, in quanto risposta repressiva e non apertura al dialogo; tanto più grave poiché motivata da capi di imputazione pesantissimi quali quelli di eversione e terrorismo. Sandro Plano mette in evidenza come “Eversione, terrorismo” siano parole da trattare con molta cautela, e che non trovano corrispondenza in Val di Susa. Che cosa è stato trovato nelle perquisizioni? Che cosa si viene a rischiare per un petardo o per fuoco d’artificio a questo punto?

    Gli argomenti come la trasportistica e l’economia riguardano la Valle quanto l’Italia intera, ed è su questi temi che il dialogo va riaperto, sulla mancanza di democrazia, su quel rispetto alla magistratura che vien richiesto da personaggi come Alfano, colui che inveiva alla magistratura milanese difendendo il suo datore di lavoro.

    I lavori devono essere sospesi e devono essere riaperti i dialoghi, viene ripetuto. Più che di terrorismo bisognerebbe parlare di politica del terrore, in cui sono i cittadini a essere sottoposti a repressione. Denunce per procurato allarme ad amministratori pubblici, la forza sovramisura usata la notte del 19 luglio in occasione della marcia che condusse ad arresti e alla violenza denunciata da Marta Camposana, le manganellate di nuovo ricevute per aver voluto applicare uno striscione lungo l’inferriata del Tribunale di Torino durante il presidio di solidarietà a Marta il giorno della sua udienza, sono soltanto gli ultimi episodi con cui la Procura di Torino scende la vertiginosa china che tocca il fondo ora, oggi, con questa nuova e minacciosa presa di posizione.

    Dai verbali emerge che siano stati requisiti computer, cellulari, macchine fotografiche, zaini, canocchiali, torcie elettriche, mappe del progetto, ma anche libri, centinaia di magliette “nere”, fazzoletti della 42 Bgt. Garibaldi fatti stampare dall’Anpi e “manuali per costruire molotov” (non basterebbe wikipedia evidentemente).

    Nulla è stato rinvenuto che possa esser riferito alla costruzione di armi da guerra. In realtà la scusa è sempre quella di requisire pc per poter acquisire informazioni.

    Se è chi al governo inneggia alle imputazioni di terrorismo, si presentano ormai i presupposti per la creazione di una commissione d’inchiesta europea che verifichi quali sono le condizioni in cui la popolazione è costretta a vivere in Valle di Susa.

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  3. Parlare di tentato omicidio per un compressore che brucia non ha senso; e non ha senso tacere di quando la gente si trova un lacrimogeno sparato direttamente in casa, come accaduto il febbraio 2012. Proteste legali o non legali non possono essere poste sullo stesso piano di un tentato omicidio o del terrorismo.

    “Noi non vogliamo la violenza da nessuna parte” sostiene Nilo Durbiano. “Come fa un ministro della Repubblica a dichirare che i lavori sono iniziati quando il progetto definitivo del progetto non è stato approvato? Blocco dei lavori, smilitarizzazione della Valle e riapertura del confronto serio, a pari dignità”. I dati propinati e proposti vent’anni fa vanno aggiornati alla situazione attuale.

    Per Nicoletta Dosio “Non solo quello che è successo alla Credenza e ai ragazzi che consideriamo figli nostri rappresenta questo popolo che non arretra di un passo. Quello che continuano a fare in modo maldestro è di incutere terrore, facendo passare l’informazione che esiste un popolo tranquillo e pacifico e una parte che tranquillo non è. Vogliono colpire i centri di aggregazione e i giovani che lottano per un futuro migliore. Per questo non c’è da meravigliarsi se cercano l’informazione, se vogliono acquisire dati dai nostri computer. Perché la parola fa paura, fa paura un popolo che si informa e che non si piega”.

    In solidarietà ai giovani che han subito le perquisizioni di stamattina viene indetto un presidio in piazza del Municipio a Bussoleno domani sera martedì 30 luglio, alle 21.

    M.B. 29.07.13

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  4. - http://www.tgvallesusa.it/?p=1957#more-1957 -

    L’Italia regala 4,365 miliardi di Euro alla Francia

    Dopo essersi fatta carico dei 2/3 dei costi rispetto alla Francia; dopo aver concesso che a parità di costo 22 km di linea, originariamente computata nel progetto internazionale, soggiacesse a competenze ed oneri esclusivamente italiani, dal 2001 al 2012 l’Italia ha visto aumentare il suo impegno economico per la NLTL (Nuova linea ferroviaria Torino-Lione, o Tav che dir si voglia) del 236%. Presidio Europa rifà i conti.

    L’Italia regala 4,365 miliardi di Euro alla Francia. Questa l’inevitabile conseguenza della ratifica dell’Accordo del 30 gennaio 2012 con la Francia per la costruzione del tunnel della nuova linea ferroviaria Torino-Lione.

    Mentre il Governo cerca di sanare i bilanci pubblici, il Parlamento sta per regalare alla Francia € 4,365 miliardi.

    Mercoledì 31 luglio inizia alla Commissione Affari Esteri della Camera l’esame del Disegno di Legge governativo[1] di ratifica dell’Accordo con la Francia firmato a Roma il 30 gennaio 2012[2].

    La ratifica dell’Accordo garantirà alla Francia un lucroso regalo di 4,365 Miliardi. Come se non bastasse questo importo crescerà al momento in cui si conoscerà il preventivo aggiornato del costo del tunnel di base di 57 km.

    Così stabiliscono gli articoli 11 e 18 dell’Accordo tra Italia e Francia per la “Realizzazione di una nuova linea ferroviaria Torino Lione”.

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  5. .. Ma da dove nasce questo importo? Il conto è presto fatto. Il costo del tunnel, secondo una stima non definitiva e quindi destinata a crescere, sarà di € 8,2 Miliardi[3].
    L’accordo capestro con la Francia impone all’Italia di pagare il 58% dei costi[4] per divenire proprietaria, al termine dei lavori, solo del 20% del tunnel di base (12,1 km in territorio italiano sui 57,1 totali[5]). La Francia sarà proprietaria dei rimanenti 45 km mentre l’Italia pagherà al km la sua parte del tunnel 5 volte più della Francia.
    Un semplice calcolo aritmetico dimostra che l’Italia regalerà alla Francia €4,365 miliardi, considerando il maggior costo chilometrico che dovrà sostenere[6] e il trasferimento alla Francia – proprietaria di maggioranza del tunnel – di una parte importante del contributo europeo[7].

    [1] http://www.camera.it/leg17/360?slAnnoMese=201307&slGiorno=31&shadow_organo_parlamentare=2077

    [2] Accordo di Roma 30.1.2012 it

    [3] Per un approfondimento dei costi del tunnel http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/27/quindicesimo-punto-sfuggito-monti/210119/. Ipotizzando un aumento del solo 100% dei costi dell’intera galleria di base, aumento cinque volte inferiore a quello registrato per la linea ferroviaria ad AV Torino-Milano, il costo a chilometro per l’Italia salirebbe da 235 a 628 M€/Km, circa il 200% in più.

    [4] Articolo 18 comma 1 – Finanziamento del Promotore pubblico e della realizzazione della sezione transfrontaliera Sottratto il contributo dell’Unione europea e la parte finanziata dai pedaggi versati dalle imprese ferroviarie, per i costi della prima fase, la chiave della ripartizione scelta è del 57,9% per la Parte italiana del 42,1% per la Parte francese, nei limiti del costo stimato del progetto definitivo certificato da un soggetto terzo esterno.

    [5] Articolo 11 comma 2 – Proprietà delle opere All’estinzione del promotore pubblico (LTF sas , N.d.R.), le opere di sua proprietà diventano di proprietà dello Sato sul cui territorio sono situate.

    [6] Il costo medio del tunnel è di € 143 milioni al km (€ 8,2 miliardi diviso 57,1 km). Il costo medio per la Francia è di € 46,0 milioni al km (€ 2,07 miliardi diviso per 45 km). Il costo medio per l’Italia è di € 235,5 milioni al km (€ 2,85 miliardi diviso 12,1 km), ossia più di 5 volte quello francese.

    [7] Questi conteggi sono stati fatti sulla base dell’ipotesi pretesa dai Promotori di un contributo europeo del 40%, pari a € 3,28 miliardi. Se il contributo europeo fosse inferiore, l’importo del regalo alla Francia non cambierebbe.

    PRESIDIO EUROPA

    (http://www.presidioeuropa.net/blog/l%E2%80%99italia-regala-e-4365-miliardi-alla-francia/)

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