Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

sabato 20 luglio 2013

NoTav. La procura ordina, la questura esegue




Sabato 20 Luglio 2013 13:23 
 
Dopo la lunga notte di lotta attorno al cantiere, il movimento No Tav si è subito attivato per costruire la solidarietà attorno agli arrestati e denunciare pubblicamente l'atteggiamento criminale tenuto ieri sera dalle forze dell'ordine.
Il bilancio dei fermati di ieri sera è stato di 9 persone ma per due di loro, Marta, attivista pisana, e un ragazzo milanese di soli 17 anni, non è stato confermato l'arresto; entrambi sono stati portati ieri in ospedale per le pesanti ferite causategli dall'aggressione della polizia: Marta è stata rilasciata oggi con un braccio rotto e alcuni punti di sutura al labbro mentre il giovane milanese si trova ancora ricoverato.
Gli altri sette si trovano invece tutti al carcere delle Vallette di Torino in attesa di sapere se gli arresti verranno convalidati o meno (la decisione verrà presa tra oggi pomeriggio e lunedì). Tutti quanti sono stati tratti in arresto nei pressi del ponte della Clarea, dove la celere ha aggredito le centinaia di persone che tentavano di raggiungere il cantiere facendo partire una carica a freddo e assolutamente immotivtaa e poi rincorrendo a lungo i No Tav spezzando il corteo in due parti e saturando l'aria con i gas lacrimogeni fin dentro il paese di Giaglione.

Sono diverse decine i No Tav che sono rimasti feriti in modo anche grave durante la carica per le manganellate ricevute o per i colpi dei lacrimogeni sparati come sempre ad altezza uomo. Alcuni di loro sono attualmente ricoverati all'ospedale di Susa.

Da rimarcare anche le responsabilità della Procura che ieri sera era presente all'interno del cantiere nelle figure degli ormai immancabili pm Rinaudo e Padalino, protagonisti di un vero e proprio accanimento contro i movimenti e in particolare contro il No Tav. Procura complice della questura (e viceversa), nella figura di Petronzi, dirigente della digos che, ringalluzzito dalla dichiarazione effettuata nella giornata di ieri durante l'udienza del maxi-processo, ha proseguito sul campo le sue intenzioni criminali di accanimento contro i NoTav.

Per ribadire una volta di più che non sarà certo l'inasprimento della stretta repressiva o l'atteggiamento sempre più spregiudicato delle truppe di occupazione a fermare il movimento e impedire ai No Tav di tornare a solcare i sentieri della val Clarea, per questo pomeriggio è stata convocata una conferenza stampa nella quale verrà chiesta l'immediata liberazione degli arrestati e verrà reso pubblico quanto realmente accaduto ieri sera attorno al cantiere.

L'appuntamento è per le 15 al presidio di Susa, seguiranno aggiornamenti.
Ennio, Luke, Marcello, Piero, Matthias, Gabriele, Alberto liberi tutti!


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