Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

domenica 21 luglio 2013

II INCONTRO DEI COMITATI TERRITORIALI CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA

giovedì 27 giugno 2013

Diffida inviata a Sindaco, Prefetto e Sto Ato2 sulla mancanza di acqua


Pubblicheremo le risposte appena arrivano.


Al Sindaco di Velletri
FAUSTO SERVADIO
Sede

Al Signor Prefetto di Roma
GIUSEPPE PECORARO
Sede

Alla segreteria tecnica operativa ATO 2
c.a. ing. Sandro Piotti


OGGETTO: interruzione della fornitura dell’acqua potabile a Velletri

Il comitato spontaneo “Acqua pubblica” di Velletri, che fin dal 2008 svolge un’azione volontaria e civica di difesa dei beni comuni, promuovendo tutte le azioni cittadine per il rispetto della volontà popolare espressa anche attraverso il voto referendario del giugno 2011, espone quanto segue:

Premesso che:

l’ufficio dell’alto commissariato Onu ha affermato nel settembre 2007: “È ormai tempo di considerare l'accesso all'acqua potabile e ai servizi sanitari nel novero dei diritti umani, definito come il diritto uguale per tutti, senza discriminazioni, all'accesso ad una sufficiente quantità di acqua potabile per uso personale e domestico - per bere, lavarsi, lavare i vestiti, cucinare e pulire se stessi e la casa - allo scopo di migliorare la qualità della vita e la salute. Gli Stati nazionali dovrebbero dare priorità all'uso personale e domestico dell'acqua al di sopra di ogni altro uso e dovrebbero fare i passi necessari per assicurare che questo quantità sufficiente di acqua sia di buona qualità, accessibile economicamente a tutti e che ciascuno la possa raccogliere ad una distanza ragionevole dalla propria casa”;
le Nazioni Unite il 28 luglio 2010 dichiaravano il diritto all’acqua un diritto umano universale e fondamentale, legato alla dignità della persona;
la commissione europea ha affermato nella sua comunicazione al parlamento e al consiglio del 18 luglio 2007: “La disponibilità di acqua di buona qualità e in quantità sufficiente è fondamentale per la vita quotidiana di tutti gli esseri umani e per la maggior parte delle attività economiche”;
la fornitura dell’acqua potabile è un servizio pubblico essenziale e, come tale, non può essere interrotto;
la convenzione di gestione firmata da Acea Ato 2 spa il 6 agosto del 2002 e ratificata dal consiglio comunale di Velletri con delibera del Consiglio comunale numero 18/2005, stabilisce all’articolo 4, comma 1: “Il Gestore dovrà garantire i servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue, necessarie alla popolazione ed alle attività dell’ATO 2”; e ancora, all’articolo sei, secondo comma: “Il Gestore si impegna a garantire i livelli di servizio previsti nel Piano e riportati nel capitolo 5 del Disciplinare Tecnico nei termini e con le modalità ivi definite”;
il disciplinare tecnico allegato alla convenzione di gestione prevede, tra l’altro, che “La gestione dei servizi deve essere organizzata così come disposto negli allegati “Manuale di Gestione”, “Carta del Servizio Idrico Integrato” e “ Regolamento di utenza” nonché nel rispetto del D.P.C.M. del 4.3.96”;
il citato D.P.C.M. del 4.3.96 dispone l’uso razionale delle risorse idriche, assicurando il “soddisfacimento della domanda”, con “criteri di equa ripartizione della risorsa nel territorio”;
il concetto di “territorio” deve intendersi esteso all’intero Ambito ottimale, includendo, quindi, tutti i comuni serviti;

Constatato che:

la gestione del Sistema idrico integrato nel comune di Velletri è stato affidato nel novembre del 2006 ad Acea Ato 2 Spa;
sono trascorsi quasi sette anni dall’inizio della gestione affidata alla società;
in gran parte del territorio del comune di Velletri la fornitura dell’acqua potabile è ridotta o, in alcuni casi, completamente assente per ore o giorni;
Acea Ato 2 continua a utilizzare turnazioni nella distribuzione dell’acqua potabile, arrecando un notevole danno alla popolazione, violando il diritto fondamentale di accesso all’acqua;
la giustificazione adotta da Acea Ato 2 Spa per l’effettuazione delle turnazioni (“significativo aumento dei consumi di acqua potabile”) appare pretestuosa e indicatrice di una mancata programmazione e realizzazione degli interventi previsti fin dal piano d’ambito;
in ogni caso il presunto aumento dei consumi non ha comportato la turnazione in altri comuni dell’Ato (ad esempio Roma), mostrando così il venir meno del principio di “equa ripartizione della risorsa nel territorio” stabilita dal D.P.C.M. del 4.3.1996, il cui rispetto è una delle clausole vincolanti della convenzione di gestione;

Chiede:

al Sindaco di Velletri: di intervenire immediatamente, anche attraverso l’uso dei poteri derivanti dal D.lgs 267/2000 (come modificato dal D.L. 92/2008, convertito dalla legge 125/2008), nei confronti del gestore Acea Ato 2 spa affinché venga ripristinato il normale servizio di gestione del SII, assicurando il rispetto della convenzione di gestione e delle leggi in tema di salute, di servizi pubblici e di ambiente; di voler valutare ogni azione a tutela della popolazione di fronte al perdurare delle ingiustificate interruzioni della fornitura di acqua potabile, ivi inclusa la proposta al Consiglio comunale di revoca della delibera numero 18/2005, relativamente alla ratifica della convenzione di gestione con Acea Ato 2 Spa;
al signor Prefetto di Roma: di voler vigilare sul rispetto della citata convenzione di gestione, intervenendo - anche con i poteri sostitutivi - a tutela del diritto fondamentale di accesso all’acqua potabile;
alla segreteria tecnica operativa ATO 2: di voler verificare se le prolungate e reiterate interruzioni della fornitura di acqua potabile nel comune di Velletri rispettino quanto previsto dalla convenzione di gestione e allegati; di chiedere, nel contempo, la sospensione della fatturazione del servizio fino alla risoluzione dei problemi evidenziati; di proporre con urgenza alla conferenza dei sindaci una moratoria dei distacchi per morosità fino alla risoluzione dei problemi di continuità del servizio, al fine di non aggravare ulteriormente la situazione sanitaria nel comune di Velletri.

Cordialmente.

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