Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 19 luglio 2013

Italia. Sciopero generale il 18 ottobre

l'Autunno sarà caldo.
CONTRO le politiche di austerità .. oer il rinnovo dei contratti .. l'aumento di salari e di pensioni ..
i sindacati conflittuali (Usb ,, Cobas .. Cub) chiamano allo SCIORERO GENERALE per il prossimo 18 ottobre!
L’ampliamento della flessibilità, annunciato dal governo con l’alibi dell’Expò 2015, insieme alla riprogrammazione dei fondi europei hanno la chiara finalità di aumentare la ricattabilità dei lavoratori e la libertà di agire delle imprese. La pressione fiscale, in particolare quella operata dagli enti locali, è arrivata oltre ogni limite ed ha posto l’Italia al top in Europa per livelli di tassazione diretta ed indiretta.

Il governo sostenuto dal Presidente Napolitano conferma l’acquisto degli F35, costosissimi cacciabombardieri da guerra mentre sottrae fiumi di denaro alla scuola e alla ricerca pubblica, alla sanità, alla previdenza.

La disoccupazione non scenderà, né quella giovanile né quella generale, e cresceranno invece l'indignazione e il desiderio di rivolta.

Contro queste politiche la Confederazione USB, la Confederazione Cobas e la CUB proclamano lo sciopero generale di tutte le categorie pubbliche e private per l’intera giornata del 18 ottobre 2013.

Lo sciopero generale è indetto: 
- per il rinnovo dei contratti, l'aumento di salari e pensioni e la riduzione dell'orario di lavoro; 
- contro le politiche di austerità in Italia ed in Europa e contro il governo italiano delle larghe intese che quelle politiche gestisce; 
- per la scuola e l'istruzione pubbliche, per la sanità e i beni comuni pubblici e per la costruzione di un diverso modello sociale e ambientale; 
- per la nazionalizzazione di imprese in difficoltà o di interesse strategico per il Paese; 
- per il diritto ad una vera democrazia fondata sulla partecipazione, che rifiuti deleghe autoritarie nei luoghi di lavoro e per una legge democratica sui diritti dei lavoratori e sulla rappresentanza sindacale.

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