Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

martedì 30 luglio 2013

TERRORISTA E' CHI AFFAMA E DEVASTA LE NOSTRE VITE ED I NOSTRI TERRITORI

La linea ad alta velocità che “dovrebbe” collegare Torino a Lione sventrando la Val di Susa è la più grande opera inutile mai varata dallo Stato italiano. Una ferrovia concepita con l’unico intento di sfornare appalti da girare a un pugno di imprese – a volte in odor di mafia – ai danni della sovranità popolare e a costo di una distruzione ambientale senza precedenti. Tutto ciò, per giunta, mentre il paese viene strangolato dalle politiche d'austerità imposte dalle grani lobby economico/ fianziarie europee e mondiali incarnate in questo momento dal "governissimo" in carica.

Che la comunità della Val di Susa metta insieme le sue energie per dire NO alla TAV, oltre ad essere cosa buona e giusta, rappresenta anche la principale caratteristica di una lotta sostenuta dagli abitanti di un territorio deciso a preservare le sue specificità ecologiche e sociali dalla devastazione. A fronteggiare le donne e gli uomini della Valle, gli interessi di un capitalismo rapace, che trova nello Stato il suo principale sostenitore e nelle cosiddette forze dell’ordine il proprio braccio armato: vere e proprie truppe di occupazione che il governo schiera contro i cittadini (naturalmente a spese della collettività).

In questo modo, mentre la solidarietà nei confronti della Val di Susa si allarga a livello nazionale, la magistratura di Torino, attraverso i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, gioca la carta della disperazione, lanciando contro una dozzina di attivisti NO TAV la ridicola accusa di «terrorismo con finalità eversive». Si tratta di avvisi di garanzia che arrivano al culmine di una campagna di (dis)informazione che, grazie alla manovalanza di quotidiani come «La Stampa», «la Repubblica» e «Corriere della Sera», ha raggiunto ormai toni parossistici: una lettura a senso unico, che bolla come «violenti» gli attivisti NO TAV e definisce «palestra dell’eversione» la realtà della lotta popolare valsusina.

Da questo punto di vista, l’intento della magistratura è quanto mai chiaro: si accusa chi lotta di reati gravissimi affinché questo serva da esempio per chiunque intenda mettere in discussione la devastazione e il saccheggio della Val di Susa come di qualunque altro territorio e si definisce «terrorista» chi fa sentire la sua voce affinché il dissenso venga isolato e l’unità della protesta spezzata.

Ad essere eversivo, dunque, è proprio l’ufficio torinese capitanato dal giudice Caselli, pronto a sventolare lo spauracchio dell’articolo 280, con il suo corollario di carcere duro, per chi ha lottato a testa alta e a volto scoperto, al fianco di un’intera comunità, oggi più che mai disposta a ribadire con forza il proprio NO alla TAV, a dispetto del feroce attacco dei magistrati torinesi.

Vicino alla lotta del popolo della Valle, il Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa di Roma intende ribadire con forza la propria solidarietà e la propria complicità nei confronti di tutte e tutti i militanti NO TAV indagati e arrestati. Perché ad essere terrorista non è certo chi lotta per difendere e conquistare diritti, ma chi – come lo Stato italiano – non si vergogna di farsi strumento di dominio nelle mani delle banche, condannando alla povertà e alla precarietà una massa sempre crescente di persone. Il vero terrore, infatti, è non riuscire ad arrivare alla fine del mese, scoprire di essere stati scippati del diritto alla salute, all’istruzione e alla casa. La lotta per riappropriarci di tutto questo, al contrario, è uno strumento di liberazione e di emancipazione da sostenere con forza e con passione.

LIBERTÀ PER I NO TAV
TUTTI E TUTTE LIBER@
TERRORISTI SIETE VOI !

Coordinamento Cittadino Lotta per la Casa ROMA
http://www.coordinamento.info/ 

Nessun commento:

Posta un commento