Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 19 luglio 2013

Napolitano schiera i blindati a difesa del governo

Come volevasi dimostrare .. 

Non vedendo correre tutti i partiti al capezzale del governo, accettando ogni corbelleria detta in Parlamento da diversi ministri, da parecchi parlamentari e infine dallo stesso Presidente del Consiglio, Napolitano è sceso in campo a difendere il “suo” governo.

Letta deve "andare avanti", a qualsiasi costo e senza badare alle mostruosità – istituzionali, internazionali, costituzionali, economiche – che si vanno producendo nella sua scia velenosa.

Se viene messa "a repentaglio la continuità di questo governo i contraccolpi a nostro danno, nelle relazioni internazionali e nei mercati finanziari, si vedrebbero subito e potrebbero risultare irrecuperabili".

Una minaccia devastante vale più di cento ragionamenti sull'incompatibilità di questa compagine innaturale con le regole del buon senso e della “democrazia borghese”. Napolitano governa con la paura e per aumentare la paura; è l'unico strumento ormai in suo possesso per assicurare in questo paese un governo che obbedisca passivamente alla Troika.

Un linguaggio da "settantasette", manca poco ai blindati nelle piazze davanti ai palazzi del potere...

Nel corso della cerimonia del Ventaglio, un classico appuntamento prima delle vacanze estive, al Quirinale, Napolitano ha ricordato che "il periodo è inquieto con rischi di paralisi", per cui ciò che "deve anche oggi avere il primo posto nella nostra attenzione collettiva è la criticità delle condizioni economiche e sociali del nostro Paese".

Non vuol sentire ragioni, pretende il rispetto del "cronoprogramma di 18 mesi già partito in Parlamento".

Quindi "non ci si avventuri a creare vuoti, a staccare spine, per il rifiuto di prendere atto di ciò che la realtà politica ha reso obbligato e sottovalutando le conseguenze che ciò avrebbe sul Paese".

Soprattutto intima a "coloro che lavorano su ipotesi fumose e arbitrarie a non contare su decisioni che spetterebbero al presidente della Repubblica".

Te capì?

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