Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

domenica 29 luglio 2012

Ama, il piano segreto per l’emergenza rifiuti a Roma


Oltre 101.000 visite al sito. 

Grazie a tutta la cittadinanza.

Video, i Castelli Romani resistono. Clicca qui.

Coordinamento contro l’inceneritore di Albano, discamping 2012, clicca qui.


Di segreto c’è ben poco (nell’articolo sottostante), di miope tantissimo. In tutto ciò, un mare di interessi e tante menzogne volte ad un unico grande risultato: truffare il cittadino. L’equazione deve tornare. A noi il ruolo di sbilanciarla.

(Fonte articolo, clicca qui) Sei pagine zeppe di numeri, nomi e dati. Un documento riservato con tutte le possibili strategie per scongiurare l’emergenza rifiuti. È quello che in questi giorni l’amministratore delegato dell’Ama Salvatore Cappello gira e rigira nelle sue mani, legge e studia per evitare che Roma finisca come Napoli, dopo le polemiche sulla discarica temporanea finite con un nulla di fatto. C’è tutto in queste pagine: quanti rifiuti produce la capitale, quanti ne differenzia, il piano per Roma stilato dal ministro all’Ambiente Clini, che il sindaco Alemanno e la presidente della Regione Polverini non hanno ancora firmato, e le mosse da mettere in campo. Partendo da una premessa: gli impianti per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati, necessario per trasformare l’immondizia in combustibile da rifiuti, sono assolutamente sottoutilizzati. Nel 2011 hanno lavorato al 42% delle loro capacità, nel primo semestre del 2012 al 50%. Colari, il gruppo proprietario di due dei quattro impianti della capitale, e Ama si sono impegnati, già a partire dal secondo semestre 2012, a raggiungere la piena messa a regime. Ma non basta per coprire il fabbisogno. E qui si inserisce la proposta che il privato Manlio Cerroni e il suo gruppo Colari hanno avanzato al commissario per l’emergenza rifiuti Goffredo Sottile: montare a Rocca Cencia e a Malagrotta, sempre di proprietà di Cerroni, una serie di “tritovagliatori” che dividano i rifiuti indifferenziati in frazione secca e in organico biostabilizzato, materiale che si usa per ricoprire i rifiuti nelle discariche, da utilizzare per i bacini di stabilizzazione nell’area di Ponte Malnome. Secondo le stime di Cerroni, il piano diventerebbe operativo al più tardi entro il primo quadrimestre 2013. In corso di valutazione anche una terza ipotesi: la realizzazione di un quinto impianto di trattamento meccanico biologico AceaAma dalla capacità compresa tra 180mila e 240mila tonnellate all’anno nel territorio di Paliano. L’impianto entrerebbe in esercizio non prima dell’inizio del 2014. A questo punto, continua il documento dell’Ama, sarà indispensabile disporre di altri gassificatori, perché finora è in funzione una sola linea dell’impianto di Malagrotta. Come già previsto dal piano regionale, dovranno entrare in funzione la seconda linea a Malagrotta, con una capacità di 90mila tonnellate all’anno, e il nuovo gassificatore di Albano, che potrà lavorare fino a 160mila tonnellate all’anno di combustibile da rifiuti. A completare il quadro, la partenza del porta a porta spinto, come annunciato all’inizio di giugno da Clini e Alemanno. Questa la strada, secondo l’Ama, per raggiungere gli obiettivi fissati nel piano per Roma: 40% di raccolta differenziata entro il 2013, 50% entro il 2014, 60% entro il 2015, 65% entro il 2016.

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