Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

mercoledì 4 luglio 2012

Comunicato Stampa per il Presidio Cittadino di massa e denucia svoltosi il 22 giugno ad Albano

CERRONI SI PREPARA A FAR PARTIRE IL CANTIERE DELL’ INCENERITORE E CONTINUA A SVERSARE NEL VII INVASO.

La tragicomica ricerca di una discarica sostitutiva di Malagrotta - ormai arrivata al collasso - finirà con una o più enormi buche, una quantità industriale di legnate ai malcapitati più vicini e tanti “petecchioni” d’oro nelle tasche del pescecane di turno che la gestirà e si arricchirà con essa, forse il solito. Ma anche questo non basterà, vorranno inceneritori o impianti industriali più improbabili per continuare a bruciare tutto quello che non c’è alcun bisogno di bruciare, impianti che emettono gas clima-alteranti, causano malattie tra le più varie ed avvelenano i terreni. L’inceneritore di Malagrotta (gemello di Albano) è fermo da ottobre, poco se ne parla e ancora non sappiamo perché. Non c'è da sperare però che per questo Cerroni non utilizzi la sentenza del consiglio di stato per istallare il suo bancomat infernale.

Archiviati per ora i siti di Corcolle e di Riano-Pian dell’Olmo, il gioco riparte daccapo ed oltre ai siti della Polverini compaiono le dodici cave proposte da Zingaretti. Via per un altro giro di giostra nel quale torna - benché defunto - il teorema Di Carlo: la creazione di un consorzio pubblico privato formato da ACEA, AMA e Cerroni capace di gestire l’intero ciclo dei rifiuti e, nel loro perverso modo di ragionare, far andare i tre malandati inceneritori del Lazio più quello fantasma di Albano. 

Siccome questo consorzio già esiste e si chiama COEMA (lo stesso che ha l’autorizzazione a costruire l’inceneritore nelle discarica di Roncigliano), il cerchio vorrebbe chiudersi sulle nostre teste.

Nel frattempo, l’ARPA HA ACCERTATO PIU' VOLTE L’ INQUINAMENTO DELLE FALDE, SONO STATI APPURATI SVERSAMENTI DI PERCOLATO NEL FOSSO DI VALLE GAIA E CRESCONO I CASI DI ABORTI SPONTANEI E ADDIRITTURA DI FETI DEFORMATI. GLI UFFICI COMUNALI HANNO ACCERTATO MACROSCOPICHE VIOLAZIONI DEL VII INVASO E PERTINENZE MA CIO' NONOSTANTE SI RIFIUTANO  

DA 7 MESI DI PROCEDERE ALLE SANZIONI DI RITO.
Stando così le cose, gli enti che prima hanno partecipato al procedimento autorizzativo e solo in seguito si sono opposte (come Comune, ASL e Provincia) hanno le possibilità e l'obbligo di richiedere la revisione dell’AIA del 2009 che è stata resuscitata dal consiglio di stato insieme all’ inceneritore.

DI FRONTE AL DISASTRO PRESENTE E QUELLO INCOMBENTE L’IMMOBILISMO DELLE AMMINISTRAZIONI CHE SVERSANO A RONCIGLIANO E' INACCETTABILE. 

Mentre scriviamo apprendiamo che il Comune di Albano ha deciso di procedere alla caratterizzazione della discarica. Meglio tardi che mai.

Noi mettiamo in campo la nostra capacità di lotta e l’impegno a percorrere tutte le sedi di contestazione possibili dalla corte europea alle procure, sicuri che solo la mobilitazione e la determinazione popolare potranno fermare questo impianto e far chiudere la discarica.


VENERDI’ 22 GIUGNO ALLE 17,30 IN PIAZZA S. PIETRO ALBANO

PRESIDIO DI MASSA E DI DENUNCIA


COORDINAMENTO NO-INC DI ALBANO
http://www.noinceneritorealbano.it/

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