Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

sabato 21 luglio 2012

Monti fa infuriare i leader europei, ma la stampa italiana censura la notizia e lo incensa



 “Monti è andato a lezione di scorrettezza da Berlusconi “.  Lo so, i media italiani vantano il prestigio del professore, fingono che esso sia dovuto alla reputazione accademica e non al suo ruolo di garante dei massacri in sostituzione della troika, ma le cose non stanno precisamente così, non più almeno. Anzi  lo sghetto che il premier ha tirato alla Merkel e agli altri leader più di due settimane fa, al vertice di Bruxelles, ha fatto infuriare tutti e ha cominciato a far nascere domande sull’affidabilità del prof e naturalmente sul Paese.

La storia è stata raccontata da una lunga articolessa di qualche giorno fa sul Frankfurter Allegemeine (qui), il più diffuso quotidiano tedesco: Monti avrebbe violato l’accordo fatto tra i leader europei di non parlare dei risultati del summit di fine giugno e di lasciare a Van Rompuy e Barroso il compito di illustrare il risultato dei lavori. Ma il premier italiano ha disatteso il patto e ha intrattenuto i media con la favola della sua “grande vittoria”. Stando bene attento però di riferire le cose plausibili e vere in inglese e le chiacchiere da miles gloriosus in italiano.

Così il mattino dopo la Merkel, Hollande e gli altri hanno appreso di essere stati sconfitti da un Monti che in realtà era stato molto silente durante la riunione e non solo, ma vengono a sapere che il Mes, potrà acquistare titoli di stato in maniera automatica e senza condizioni.

La realtà era invece che si era convenuto di procedere a possibili acquisti di titoli di stato, ma solo su specifica richiesta e dietro precise condizioni.

La Merkel insomma si è trovata ad andare a letto da sostanziale vincitrice e si è trovata a fare la prima colazione da sconfitta. Il che naturalmente non l’ha solo mandata in bestia, ma ha ottenuto l’effetto di rendere puramente teoriche anche le pur timide aperture fatte in contrasto con la Bundesbank.

Insomma una figuraccia gratuita e inutile che certamente avrà effetti negativi sulle nostre possibilità di contrattazione. Ma la sobria sceneggiata, fatta ad uso interno, una presa di fondelli per gli italiani, dimostra a che punto sia arrivato il cinismo e l’ambizione di un uomo che ormai è convinto di aver fatto l’uovo nel nido del potere: aveva bisogno di un risultato e se lo è inventato con la lucida complicità dei media.
Spero nelle prossime sconfitte: almeno non saranno balle.

Fonte:ilsimplicissimus2.wordpress.com
http://democraticablog.blogspot.it/ 

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