Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

domenica 22 luglio 2012

GUERRE E FESTE DELL’ ISLAM: ISTRUZIONI PER L’USO. di Antonio de Martini

21/072012 reblogged from:  http://corrieredellacollera.com/

Dall’Oceano Atlantico al Pacifico, in ogni paese mussulmano,
con l’inizio del Ramadan (il rovente ) si pratica un mese di digiuno diurno : niente acqua, cibo, sesso, sigarette – a meno che non si sia in guerra o troppo piccoli o anziani, malati o donne in stato interessante.
Dall’alba al tramonto, l’islam si ripiega su se stesso e ciascuno ha l’opportunità di meditare su se stesso e sul significato da dare alla propria esistenza.

Alla sera, dopo il suono del cannone, ci si può nutrire fino al segnale dell’alba.
Parecchi fumatori saranno particolarmente intrattabili, altri decideranno che il miglior modo di dare significato alla propria esistenza consisterà nel sacrificarla per la maggior gloria di Allah e qualcuno ne approfitterà per mettersi, senza successo, a dieta. Il cibo del Ramadan è una delizia particolare per il palato di tutti e quindi è il periodo meno indicato per le diete.
Sorte migliore hanno coloro che vivono nella ” Dar el Harb” ossia in territori a maggioranza di ” infedeli”. Significa ” la casa dela guerra” le zone islamiche sono ” dar el salam” casa della pace.
Il Corano, infatti, prescrive di praticare la “Takiya” ossia celare il proprio credo e seguire tutti i riti degli infedeli ( feste comprese) onde evitare discriminazioni o addirittura persecuzioni.

Si discute con attenzione se l’Europa – con dieci milioni di credenti sia ancora da considerarsi “Dar el Harb” o meno e quindi ognuno fa come ritiene opportuno e i meno sicuri di se chiedono a un dotto giurisperito.
Se incontrate un islamico che pratica il Ramadan in Italia, appartiene a una delle seguenti categorie: cerca di farsi notare; è un ipocrita che vuole mostrare quanto sia Pio; è un soggetto misticheggiante.
Valutando i suoi comportamenti abituali, capirete subito a quale categoria appartiene.

L’unico paese al mondo che obbliga a partire da quest’anno – pena l’espulsione – anche i seguaci di altre religioni a fare il digiuno, è l’Arabia Saudita.

È norma di buona educazione non scrofanarsi una coca cola davanti a uno che digiuna e astenessi da offrire sigarette o almeno non arricciare le sopracciglia se il tizio prende la cicca e se la mette da parte.

Nei paesi arabi tradizionali – dar el salam – di pace in questo periodo,ne troveremo poca.

Troveremo piuttosto la FITNA – il peggio che possa capitare all’islam – ossia un conflitto interno motivato religiosamente, tra sunniti e sciiti. Maometto aveva messo in guardia contro la FITNA , tanto che non accadeva dall’ottavo secolo D. C.

È colpa dei Wahabiti sostenuti dalle armi e dagli interessi israelo-americani.

Va detto che gli israeliani in questa vicenda fanno figura dei trascinati loro malgrado dalla superpotenza spazientita.

In Marocco, paese paziente quanto altri mai, comincia a salire la temperatura attorno alla enclave spagnola di Melilla, dove folti gruppi di migranti periodicamente cercano di forzare i posti di frontiera, con perdite.
Iniziano manifestazioni dei primi zeloti – avanguardie di ribelli che saggiano la resistenza delle autorità, con manifestazioni moderatamente religiose ( contro spacci di alcolici o per film con immagini o contenuti poco compatibili con l’islam. Inizia la repressione e si ingrossano le fila dei benpensanti fino a che il numero giustifica azioni più robuste.

In tutta l’Africa del nord, il clima risente dell’HARMATTAN,
 il vento arido e bruciante che lascia segni indelebili su tutti, tranne che sulla pelle di Rossella URRU, che sembra reduce da un salone di bellezza.

Dopo la ” campagna di Libia” in cui la vittoria della democrazia è consistita nel mettere su you tube le immagini di una canna di mitragliatore che sodomizza Gheddafi ( vedere per credere) , ci sono ancora ottantamila armati fuori controllo che hanno infettato l’intera zona del Sahel dove presto la Francia troverà il suo Vietnam .

L’Algeria è già in stato di allerta nel Sud ( Hassi Massaoud) e opera continui rastrellamenti nell’est del paese. Si aspetta un attacco in grande stile dai saudito- americani, non appena questi avranno superato le resistenze tedesche e francesi che hanno nel paese ( il più grande dell’Africa) interessi e investimenti enormi.

In Libia, il profeta ha fatto il miracolo di far nascere dal nulla un fronte moderato e laico e fargli vincere le elezioni. È come se le elezioni in Vaticano venissero vinte dalla lista dei mormoni. Un filo di dubbio rimane. Il presidente del comitato olimpico è stato rapito nella generale indifferenza.

In Tunisia nessun dubbio , il governo promette di delegare funzioni a una sequela di comitati indipendenti per ogni funzione ( un po come la autorità autonome da noi ), ma quel che cresce è il numero dei disoccupati che hanno addirittura costituito un fronte elettorale. L’emigrazione è l’attivita principale del paese, assieme alla prostituzione e all’arruolamento nella polizia.

In Egitto, con la morte del generale Soliman, si chiarisce il suo ruolo: sentendosi alla fine si è candidato per essere eliminato assieme al vero candidato della fratellanza islamica dando sensazione di equità .
Al neo presidente Mursi, hanno cercato di costruire una immagine di un duro che riconvoca il disciolto Parlamento in contrasto coi militari ( per tre giorni) , ma essendo un vero democratico si piega con benvolere alla pronunzia – che già c’era – della Corte Costituzionale.
Nel quartiere di Hattarin, al Cairo, circolano già barzellette feroci.

In Turchia , oltre ai quasi 400 ufficiali imputati di tramare un golpe a danno del governo islamico , abbiamo altri ottanta alti ufficiali ” ritardatari” imputati per aver ceduto alle profferte di prostitute ” trovate in auto” che li hanno filmati mentre approfittavano dell’occasione. roba degna del Trota, ma indice della tensione tra governo e forze armate che non promette nulla di buono, tanto piu che la Turchia ha aumentato enormemente il proprio interscambio con L’ Iran aggirando l’embargo americano che proibiva pagamenti tra banche.

Hanno risolto pagando il petrolio in oro che il ” quintetto” non aveva pensato di proibire. L’Iran ha così incassato in un anno 500 tonnellate di aureo metallo.

Si capisce perché il governo Obama aneli a una vittoria in Siria.
Senza una affermazione in Siria, il governo Obama si troverà vantare la sola sostituzione dello Yemenita Salah e dell’assassinio mediante Drone di un cittadino USA e di suo figlio in Yemen con l’accusa di essersi convertiti all’Islam.

Troopo poco per una rielezione.

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