Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

sabato 7 luglio 2012

una ...pagina davvero vergognosa per il giornalismo: guarda come rigira la frittata a favore di Cerroni

Mauro Evangelisti dal Messaggero:


Rifiuti, l'allarme di Clini:
a Roma trattamento fuorilegge

L’accusa agli enti locali: non è stato mai firmato il piano

ROMA - Il piano per Roma sui rifiuti non è mai stato firmato, spiega il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. Aggiunge: il trattamento dei rifiuti non avviene come vuole la legge, Roma è ancora distante dalla possibilità di mettersi in regola. E anche l’idea di portare i rifiuti da altre parti sembra impraticabile poiché comunque bisognerebbe trasferire solo quelli trattati. Clini: «Per la situazione dei rifiuti della Capitale siamo molto preoccupati soprattutto per quanto riguarda il rispetto dell'obbligo, oggetto della procedura di infrazione della Commissione europea, di conferire in discarica solo rifiuti trattati. Un obbligo nazionale. Se i rifiuti non sono trattati non si possono trasferire altrove».

Clini ne ha parlato all’audizione della Commissione parlamentare sulle ecomafie. Ha ricordato: «Il piano Rifiuti per Roma sottoposto a Regione, Provincia e Comune non è stato sottoscritto. Non c'è tornata indietro la loro firma. C'è stato detto genericamente che c'è la loro disponibilità. Non sono in grado di fare previsioni ma credo tuttavia che stiamo arrivando alla scadenza del tempo. Siamo a luglio e le prescrizioni Ue non concedono più molto tempo. Mi auguro che si riesca a trovare rapidamente una soluzione, soprattutto rispetto alla carenza di trattamento, che è il passaggio più critico. Sono stati fatti alcuni passi avanti nel momento in cui il Comune di Roma ha deciso di avviare un piano differenziata». Ancora sull’emergenza di Roma: «È una vicenda ben incardinata in una cattiva gestione che dura da almeno 20 anni. Questa vicenda non nasce nel momento in cui il Consiglio dei ministri ha dichiarato l'emergenza, ma molti anni prima».

Il tempo passa e ancora non si vede all’orizzonte la scelta del sito per la discarica provvisoria. Molto severo il giudizio di Clini: «Non siamo parte attiva nell'identificazione del sito perché riteniamo che il contesto in cui stanno operando gli enti locali a Roma non sia chiaro. Ci siamo trovati in grande imbarazzo di fronte ai progressivi veti posti da Regione, Provincia e Comune nei confronti dei 7 siti che la stessa Regione ci ha fornito. Non ritengo opportuno entrare in questa specie di torneo ma stiamo fornendo supporto al prefetto Sottile».

Intanto, Colari, l’azienda che fa capo all’avvocato Manlio Cerroni, il 27 giugno ha inviato un’altra lettera al commissario Sottile in cui illustra le sue proposte. Sul fronte della soluzione provvisoria parla di piena operatività, entro ottobre, dei quattro impianti di Tmb (trattamento meccanico biologico), di montaggio di tritovagliatori a Rocca Cencia e a Malagrotta, di realizzazione a Ponte Malnome di due bacini di stabilizzazione. Infine, discarica provvisoria, e tra i siti proposti anche Quarto della Zolforatella.

Secondo Cerroni si può fare tutto entro Pasqua 2013, «termine cioè entro cui le volumetrie residue di Malagrotta potranno garantire il servizio». Per la soluzione definitiva Cerroni indica il completamento delle due linee del gassificatore di Malagrotta, la realizzazione del gassificatore di Albano, «con la creazione di oltre cento posti di lavoro». Per realizzare il piano definitivo servono 30 mesi, serve portare la differenziata al 50 per cento - è la tesi di Cerroni - e soprattutto servono i finanziamenti della Cassa depositi e prestiti.

 

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