ATTENZIONE, AVVISI PER TUTTA LA CITTADINANZA:
29-30 settembre, DISCAMPING AL VILLAGGIO ARDEATINO, via Ardeatina km 24,500. Per info clicca qui.
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Da Parma verso Sorbolo: “Scusi, vado bene per l’inceneritore?” “Vede
dove esce quell’auto? Svolti di lì e andrà a sbatterci contro. Ma
fatelo chiudere, mettiamo tutte le firme che volete, ma fatelo
chiudere!” Si trova così il termovalorizzatore di Ugozzolo. Sulla
sinistra i titanici stabilimenti della Barilla, ‘la compagnia del cibo
italiano dal 1877′, sulla destra un verde pianeggiante e disteso che
verrebbe voglia di addormentarcisi sopra.
Poi le gru e un intreccio di
tubature e comignoli. Giganteschi. Ci si sbatte contro, avevano
ragione. Il parcheggio degli operai è pieno: si lavora a pieno regime
per permettere l’attivazione del ‘forno’ entro il 2012 e non perdere 40
milioni di euro di finanziamenti pubblici. Iren, che per
quell’inceneritore pare ne stia spendendo 192, ha un occhio molto,
molto attento alle cifre. Attorno ai camini il parco del polo
ambientale. E’ una di quelle cose che lascia l’amaro in bocca, come
quando si perde al gioco delle tre carte e c’è la certezza della
fregatura. Perchè piantare un centinaio e più di alberi attorno a un
mostro di metallo sospettato di infettare il latte materno con la
diossina è quantomeno un controsenso. Perline in cambio di oro. L’oro
non è da cercare sottoterra o nei fiumi, ma da scrivere in bolletta. E’
quello uno dei nodi più scandalosi di questa storia che gli scandali li
colleziona. I parmigiani pagano 162 euro ogni tonnellata di rifiuti
smistati: troppi, soprattutto se con invidia si guarda la media
regionale di 110 euro la tonnellata. E allora via con la propaganda:
con l’inceneritore si risparmia, lo scrivono anche sui giornali. Poi,
però, si scopre che incenerendo la spazzatura i buoni – ma non fessi –
cittadini di Parma spenderebbero 168 euro. C’è qualcuno che si sente
preso in giro. Perche non mandare i rifiuti in Olanda, dove hanno un
inceneritore da sfamare, come fanno i napoletani? “Mi piacerebbe sapere
se i cittadini di Parma preferiscono mandare i rifiuti in Olanda con un
quadro di certezza come quello di Napoli” ribatte Viero, ad di Iren, il
cui nome è ricamato su un’accusa per abuso d’ufficio, visto che
l’assegnazione della progettazione del termovalorizzatore non ha avuto
gara d’appalto.
Sì perchè non bastasse la diossina, le paure per la
sicurezza, per l’ambiente, la bolletta, l’inceneritore è anche sotto
inchiesta – di nuovo, dopo i dubbi della Comunità Europea –.
Inchiesta
che va avanti nonostante il gip abbia detto no al sequestro
dell’impianto: “Posto che l’illecito è già consumato – si legge
sull’ordinanza del giudice Sarli, che non smonta quindi il castello
accusatorio – porre il vincolo non servirebbe ad evitare il protrarsi o
l’aggravarsi di conseguenze dannose.” La collezione di scandali
acquista pezzi. Tornando invece ad un ‘r’ in più, ai prezzi, sempre
secondo Viero il costo così alto dello smaltimento è da imputare
“all’amministrazione, che ha voluto arricchire l’impianto di molte
cose”. Nella speranza che quelle ‘cose’ siano accorgimenti per la
sicurezza visto che lì accanto fabbricano una pasta mangiata in tutto
il mondo.
Visto che lì accanto qualcuno ci vive. Per pagare
l’inceneritore e le sue ‘cose’ – neanche fosse una donna coi nervi a
fior di pelle – Iren ha contratto un debito privato con le banche, come
spesso accade ad una società privata. Peccato, però, che Iren sia una
Multiutility sì privata, ma di proprietà dei Comuni, compreso quello di
Parma.
E come farà Iren a pagare il suo debito verso le banche?
Che
garanzie ha dato?
Ha impegnato il futuro dei cittadini:
per i prossimi
20 anni – V-E-N-T-I anni – l’inceneritore dovrà bruciare sempre la
stessa quantità di rifiuti in modo da saldare il debito.
Si spinga la
raccolta differenziata, si sciolga ogni rapporto tra Comune e Iren
(l’appalto per la gestione dei rifiuti soldi scadrà il 3 ottobre 2012),
non cambierà nulla: the show must go on e i rifiuti nel forno. Chissà,
quindi, se per placare la sua fame l’inceneritore di Parma importerà
immondizia assortita proprio come quello olandese, e chissà se anche a
Ugozzolo verranno bruciati i rifiuti napoletani che hanno “quel quadro
di certezza”. Scusate, ma dov’è finito il Presidente della Provincia
Bernazzoli, sostenitore e firmatario del cantiere di Ugozzolo, che in
campagna elettorale dichiarava: “Il termovalorizzatore è una soluzione
temporanea, che si affiancherà ad un aumento della raccolta
differenziata al 75 per cento”? Ah, e chi lo trova, già che c’è, chieda
a lui, ad Iren e a tutti i ‘fornaioli’ dove pensano di mettere le
ceneri di scarto.
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