Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

giovedì 6 settembre 2012

NON IN MIO NOME. Abolire il TSO

NON IN MIO NOME. 

NON IN MIO NOME. Abolire il TSO 
 
Chiediamo al Parlamento Italiano di modificare la legge 180 nella parte in cui regola i TSO in psichiatria, abolendo le procedure giuridiche che ne rendono legittima l'applicazione.  La normativa vigente prevede già la possibilità di intervenire a livello sanitario contro la volontà dei soggetti nelle situazioni in cui ci sia la necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona (art. 54 cp), per cui appare chiaro ai firmatari che la previsione di cui alla legge 180 è finalizzata a obbligare persone non consenzienti a diventare utenti dei servizi psichiatrici e a subirne le cure.  Da utenti, ex utenti e sopravvissuti psichiatrici noi chiediamo al Parlamento di abolire ogni norma che comprima la nostra piena libertà di scelta e i nostri diritti.  Da cittadini noi rifiutiamo di farci mandanti dei TSO e rifiutiamo ogni forma di coercizione psichiatrica.
 
TSO: NON IN NOME MIO 

 

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