Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

martedì 11 settembre 2012

Rifiuti: impianto di Albano Laziale copiato in Svizzera. Pm aprono indagine

(Fonte:Roma today)
Al centro dell'attività dei pm l'ipotesi di un brevetto rubato ad una società svizzera, che dà la possibilità di trasformare i rifiuti in energia elettrica e materiale inerte

Avviata, in procura a Roma, un'indagine su un impianto per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani costruito ad Albano Laziale. 
Al centro dell'attività dei pm, in un procedimento al momento senza ipotesi di reato o indagati, l'ipotesi di un brevetto rubato alla Thermoselect, società svizzera, che da la possibilità di trasformare i rifiuti in energia elettrica e materiale inerte.

L'avvio di un'inchiesta è stata anticipata oggi da Il Messaggero.
L'inchiesta è nata dopo una denuncia per violazione del segreto industriale presentata qualche mese fa dai legali della società elvetica.  Il procuratore aggiunto Roberto Cucchiari ha affidato delega ai carabinieri del Noe per effettuare gli accertamenti.

Un precedente fascicolo era stato già archiviato ed è stato necessario il via libera del gip per riaprirlo. 
 In base a quanto denunciato dalla Thermoselect, tra il 2005 e il 2006 vennero contattati da alcune società romane del settore per la vendita del brevetto.  La trattativa non andò a buon fine ma poco dopo tempo alcuni ingegneri, depositari dei contenuti dei brevetto, furono assunti a Roma per dalle azienda che smaltiscono i rifiuti.

 COORDINAMENTO NO-INC ALBANO
 

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