Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

domenica 30 settembre 2012

IL MES - MECCANISMO EUROPEA DI IN/STABILITA'

Non tutti sanno che il MES è una istituzione finanziaria al pari del FMI (fondo monetario internazionale) che ha la funzione di accantonare dei soldi presi dagli stati membri che vi partecipano aderendo, per essere utilizzati nei momenti di difficoltà finanziaria degli stessi. Tutto questo sembra giusto e bello se non fosse che ci sono dei passaggi strani di cui se ne accorta solo la corte costituzionale tedesca. Dopo una camera di consiglio si è espressa dicendo che il tetto massimo di 190miliardi di euro è una cifra consistente e che non basta solo il governo a decidere, ma serve anche l'approvazione del parlamento, cosi come ha obbiettato l'assoluta insindacabilità e segretezza su come opererebbe il MES. 
La corte costituzionale italiana va di sonno in sonno profondo che è una bellezza, forse perché non ha capito cosa è il MES oppure perché sa perfettamente che se anche spostasse il potere dal governo al parlamento non cambierebbe nulla essendo praticamente tutti succubi dei banchieri. Già l'aver nominato senatore a vita una persona che non ha mai fatto ne il deputato ne il senatore la dice lunga. Ma torniamo al MES che obbliga gli stati a dare denaro ad una istituzione finanziaria non controllata e non controllabile, che può per statuto chiederti altre quote obbligatoriamente e che gestisce questo denaro a suo insindacabile giudizio e segretamente percependone anche gli interessi , già basta ed avanza per fermarsi e magari chiedere con un referendum al popolo, visto che è sovrano, cosa ne pensa. Oppure fare delle campagne televisive per informare cosa si sta facendo e come si sta operando per rendere consapevole il proprio popolo dei rischi che si stanno correndo. Niente di tutto questo il popolo viene trattato da deficiente ed i partiti una volta avuto il consenso elettorale, si dimenticano completamente del mandato e ritornano a fare gli interessi dei banchieri. Che siamo sotto una dittatura dell'usurocrazia finanziaria non vi è dubbio.  

COME SI ESCE DALL'EURO? Intervista a Claudio Borghi -


 Dr. Rath appello a Berlino 13-3-2012 (DA ASCOLTARE E DIFFONDERE) 

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