Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

domenica 11 novembre 2012

Inceneritori, i rischi per la salute

(Fonte articolo, clicca qui

Secondo molti pareri in ambito medico e scientifico e politico, l’inceneritore non è la soluzione ideale per la gestione dei rifiuti. 

Gli studi e le ricerche che dimostrano gli effetti negativi per la salute umana dell’esposizione agli impianti degli inceneritori sono tanti. 

Gli effetti riguardano lo sviluppo di malattie sia tumorali sia non tumorali.  In particolare, sono a rischio le popolazioni esposte a questi impianti di inceneritori.  

L’oncoematologo Patrizia Gentilini, membro dell’Associazione Medici per l’Ambiente Isde, ha una posizione di critica proprio in base a questi dati e studi.  In una intervista fatta da QualEnergia.it, la Gentilini afferma. 

“Recentemente Gaetano Pecorella (presidente della commissione parlamentare ecomafie, ndr) a seguito di una visita a Berlino faceva notare che in quella città hanno smesso di fare inceneritori, considerati obsoleti e non risolutivi, e puntano sulla raccolta differenziata e sul recupero.  

Questi concetti si stanno facendo strada anche fuori dai circoli degli ambientalisti. 

Ma intanto in Italia si continua a investire su quello che ormai è diventato un business sostanzioso e che, per esempio, fa sì che un avicoltore guadagni di più dalla vendita della pollina per l’incenerimento che da quella delle uova”.  

Sullo specifico rischio per la salute, la Gentilini afferma:   

“A parte gli studi commissionati ad hoc per rassicurare le popolazioni, esistono centinaia di studi scientifici sulle popolazioni esposte agli inceneritori che hanno dimostrato la presenza di danni gravi per la salute. 

I possibili danni si dividono in due gruppi:  non tumorali e tumorali.  

Al primo gruppo appartiene il rischio di malformazioni.  Uno studio uscito due mesi fa su 21 inceneritori in Francia ha dimostrato il nesso tra malformazioni urogenitali e l’area di ricaduta delle emissioni.  

Poi ci sono diabete, malattie respiratorie, danni ischemici e cardiovascolari, problemi ormonali e della tiroide, ridotta fertilità e addirittura effetti sul sesso alla nascita:  se normalmente c’è una prevalenza dei maschi sulle femmine, nelle popolazioni esposte alle diossine si è osservata una tendenza contraria”.


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