Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

lunedì 12 novembre 2012

Scioglimento dell’Arma dei Carabinieri e insediamento di un corpo militare sovranazionale

Autore Luca Martinelli - tratto da http://www.stampalibera.com/

 
Sul sito dell’U.N.A.C. (Unione Nazionale Arma Carabinieri) leggiamo una breaking news inquietante: 

”L’Arma verso lo scioglimento. L’Unione Europea impone la smilitarizzazione della quarta Forza Armata e l’accorpamento dei carabinieri alla Polizia di Stato … L’Arma dei carabinieri in un futuro più o meno prossimo, ma certamente non remoto, è destinata ad un inevitabile scioglimento“. 

Poco meno di due anni fa la Camera dei Deputati ratificava ad unanimità l’accordo europeo per la costituzione di una forza armata speciale, chiamata EGF.

La Forza di gendarmeria europea (Eurogendfor o EGF) 
è il primo Corpo militare dell’Unione Europea a carattere sovranazionale. 

La EGF è composta da forze di polizia ad ordinamento militare dell’UE in grado di intervenire in aree di crisi, sotto egida NATO, ONU, UE o di coalizioni costituite “ad hoc” fra diversi Paesi.

 Eurogendfor può contare su una forza di 800 “gendarmi” mobilitabile in 30 giorni, più una riserva di altri 1.500;  il tutto gestito da due organi centrali, uno politico e uno tecnico. 


Il primo è il comitato interdipartimentale di alto livello, chiamato CIMIN, acronimo di Comité InterMInistériel de haut Niveau, composto dai rappresentanti dei ministeri degli Esteri e della Difesa aderenti al trattato. 


L’altro è il Quartier generale permanente (PHQ), 
composto da 16 ufficiali e 14 sottufficiali (di cui rispettivamente 6 e 5 italiani). I sei incarichi principali (comandante, vicecomandante, capo di stato maggiore e sottocapi per operazioni, pianificazione e logistica) sono ripartiti a rotazione biennale tra le varie nazionalità, secondo gli usuali criteri per la composizione delle forze multinazionali.

Non si tratta quindi di un vero corpo armato europeo, un inizio di esercito unico europeo, nel qual caso si collocherebbe alle dipendenze di Commissione e Parlamento Europeo, ma di un semplice corpo armato sovra-nazionale che, in quanto tale, gode di piena autonomia. 

Infatti, la EGF non è sottoposta al controllo dei Parlamenti nazionali o del Parlamento europeo, ma risponde direttamente ai Governi, attraverso il citato interministeriale (CIMIN)

L’articolo 21 del trattato di Velsen, con cui viene istituito questo corpo d’armata sovranazionale, prevede l’inviolabilità dei locali, degli edifici e degli archivi di Eurogendfor.

L’articolo 22 immunizza le proprietà ed i capitali di Eurogendfor da provvedimenti esecutivi dell’autorità giudiziaria dei singoli stati nazionali.
 
L’articolo 23 prevede che tutte le comunicazioni degli ufficiali di Eurogendfor non possano essere intercettate.
 
L’articolo 28 prevede che i Paesi firmatari rinuncino a chiedere un indennizzo per danni procurati alle proprietà nel corso della preparazione o esecuzione delle operazioni.

L’articolo 29 prevede infine che gli appartenenti ad Eurogendfor non potranno subire procedimenti a loro carico a seguito di una sentenza emanata contro di loro, sia nello Stato ospitante che nel ricevente, in tutti quei casi collegati all’adempimento del loro servizio.

Nel trattato di Velsen c’è un’intera sezione intitolata “Missions and tasks“, in cui si apprende che Eurogendfor potrà operare “anche in sostituzione delle forze di polizia aventi status civile”, in tutte le fasi di gestione di una crisi e che il proprio personale potrà essere sottoposto all’autorità civile o sotto comando militare.

Tra le altre cose, rientra nei compiti dell’Eurogendfor:

  • garantire la pubblica sicurezza e l’ordine pubblico
  • eseguire compiti di polizia giudiziaria (anche se non si capisce per conto di quale Autorità Giudiziaria)
  • controllo, consulenza e supervisione della polizia locale, compreso il lavoro di indagine penale
  • dirigere la pubblica sorveglianza
  • operare come polizia di frontiera
  • acquisire informazioni e svolgere operazioni di intelligence

Il 14 maggio 2010 la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana ratifica l’accordo. 
Presenti 443, votanti 442, astenuti 1. Hanno votato sì 442: 
tutti, nessuno escluso. 
Poco dopo anche il Senato dà il via libera, anche qui all’unanimità. 
Il 12 giugno 2010 il Trattato di Velsen entra in vigore in Italia. 

La legge di ratifica n° 84 riguarda direttamente l’Arma dei Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di Stato, e questa degradata a polizia locale di secondo livello. 

Allo stesso tempo, l’art.4 della medesima legge introduce i compiti dell’Eurogendfor, tra cui:

a) condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico;
c)  assolvere  a  compiti  di  sorveglianza  pubblica,  gestione  del traffico,   controllo   delle   frontiere   e   attivita’ generale d’intelligence;
e) proteggere le persone e i beni e mantenere  l’ordine  in  caso  di disordini pubblici.

In pratica, significa che avremo per le strade poliziotti veri e propri, che non rispondono direttamente delle loro azioni nè allo Stato italiano, nè all’Unione Europea.
 
Forse non è a rischio solo lo scioglimento della 'Beneamata Arma ' potrebbe essere a rischio la sovranità nazionale.   

Dal sito: Quinto Potere

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