Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 30 novembre 2012

L’Assemblea generale promuove la Palestina a Stato osservatore delle Nazioni Unite

30/11/2012
Ma’an – Quds Press. L’Assemblea generale dell’Onu ha approvato giovedì sera 29 novembre una risoluzione che promuove la Palestina da “entità -osservatore” a “Stato non membro” presso le Nazioni Unite.

Con 138 voti a favore, 9 contro e 41 astenuti, l’Assemblea generale ha approvato la risoluzione, riconoscendo implicitamente lo Stato palestinese.

In un discorso all’Assemblea generale dell’Onu a New York, prima del voto, il presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas, ha dichiarato che la richiesta alle Nazioni Unite sarebbe stata l’ultima possibilità per salvare la risoluzione dei due stati.

“65 anni fa, in questo giorno, le Nazioni Unite adottarono la risoluzione 181, che divideva la terra della Palestina storica in due stati, e ciò divenne il certificato di nascita di Israele”, ha affermato Abbas di fronte all’assemblea delle 193 nazioni, ricevendo un applauso a scena aperta.

“L’Assemblea generale è chiamata oggi a emettere il certificato di nascita dello Stato di Palestina”, ha aggiunto.

Governo di Gaza: 

1.245 miliardi di dollari, i danni causati dall’aggressione israeliana

Gaza-InfoPal. 
Il governo palestinese di Gaza ha stimato i danni provocati dall’ultima aggressione israeliana contro la Striscia in più di un miliardo e 200 milioni di dollari, di cui quasi la metà sono danni diretti. Esso ha anche annunciato l’invio di una delegazione speciale  al Cairo per seguire i dettagli relativi al cessate il fuoco raggiunto di recente. 
Lo Stato ebraico ha condotto una vasta operazione militare contro la Striscia di Gaza, l’aggressione è durata per otto giorni consecutivi provocando 166 vittime,1300 feriti e molta devastazione. 

In una conferenza stampa tenuta domenica, 25 novembre, Taher an-Nunu, portavoce del governo di Gaza ha reso noto che le perdite subite ammontano a circa 1.245 miliardi di dollari (545 milioni per i danni diretti e 700 milioni quelli indiretti). 

Il governo ha dichiarato di voler attribuire il titolo di Martire a tutte le vittime cadute durante l’aggressione, apprezzando l’accordo di cessate-il-fuoco raggiunto dalle fazioni della resistenza, con la mediazione dell’Egitto, che si è dimostrato attivo nel sostenere il popolo palestinese e nel porre gli interessi di quest’ultimo sulla cima delle proprie priorità. 
Inoltre, il governo ha deciso l’invio di una delegazione di alto livello guidata da Ziad Zaza, vice-capo dell’esecutivo, allo scopo di definire i dettagli della tregua, specialmente per quanto riguarda la questione dei valichi di frontiera, la fine dell’assedio su Gaza, le aree di confine e il diritto dei pescatori palestinesi ad esercitare liberamente il proprio mestiere nelle proprie acque. 

An-Nunu ha elogiato l’Egitto, insieme a tutti coloro che hanno sostenuto il popolo palestinese durante l’ultima aggressione, sottolineando che le porte di Gaza sono spalancate di fronte a tutte le delegazioni che la vogliono visitare per esprimere solidarietà con il popolo palestinese e sostenerlo, sia con gli aiuti umanitari che schierandosi politicamente o moralmente al suo fianco. 

Egli ha anche rivelato che il suo governo ha deciso di condonare tutte le condanne emesse nei confronti dei palestinesi coinvolti nella controversia intra-palestinese, e la formazione di una commissione ad hoc per attuare tale decisione, avviando così una nuova fase nel segno della riconciliazione interna.

Secondo quanto riferito da an-Nunu, il governo di Gaza ha chiesto al ministero del lavoro di determinare, e al più presto, l’entità dei danni causati dall’aggressione israeliana, al fine di avviare le operazioni di risarcimento, e compensare i palestinesi in modo commisurato al sacrificio e la fermezza di questo grande popolo. 

In una stima iniziale, il governo di Gaza ha calcolato che 200 edifici sono stati demoliti completamente, e altri 8000 parzialmente.  Esso ha anche assicurato di aver avviato una commissione d’inchiesta per indagare sulle esecuzioni sommarie commesse nell’ambito delle ostilità israeliane.

 



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