Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

giovedì 1 novembre 2012

L’Ue: “Monti dell’Ortaccio non può essere discarica”

(Fonte articolo, Corriere della Sera, clicca qui)

La Valle Galeria lancia l’Sos, l’Europa risponde.  

«Il sopralluogo non lascia dubbi: stop a Malagrotta e no a Monti dell’Ortaccio»:  

è chiaro il giudizio espresso da Erminia Mazzoni, presidente della Commissione petizioni dell’Europarlamento, in missione a Roma il 29 ottobre per monitorare il caso-rifiuti nella Capitale.  

La delegazione con a capo oltre alla Mazzoni, l’olandese Judith Merkies e l’eurodeputata verde Margret Aucken, ha visitato la mega-discarica per poi recarsi alle cave di Monti dell’Ortaccio, sito indicato dal prefetto Goffredo Sottile per accogliere provvisoriamente i rifiuti di Roma.  

La commissione è intervenuta proprio in risposta all’appello dei residenti della Valle Galeria, preoccupati dall’arrivo di nuove discariche in una zona già altamente inquinata.  

Le parole della Mazzoni sembrano dare ragione al fronte cittadino.  

«La scelta del Commissario Sottile va assolutamente riconsiderata.  

Non si può accettare una forma di accanimento», 
ha avvertito l’europarlamentare. 

Primo passo della Commissione sarà quello di ottenere un confronto con il Prefetto Sottile su possibili siti alternativi e di chiedere al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini «precise rassicurazioni sulle azioni poste in essere per uscire fuori dalla morsa asfissiante delle discariche».  

«La commissione Europea ha sospeso la procedura di infrazione dopo aver ricevuto il piano Lazio, ma la Regione rimane sotto monitoraggio.  

Le cose che stanno accadendo nella Capitale rischiano di far saltare definitivamente il dialogo con l’Unione europea», 
ha avvertito Mazzoni.  

La delegazione, dopo il sopralluogo alle discariche presenti e future di Roma, ha incontrato cittadini e comitati insieme al presidente del XVI municipio Fabio Bellini, nell’aula consiliare del XV Municipio di via Mazzacurati.  Il folto gruppo era composto anche dai parlamentari europei italiani Guido Milana e David Sassoli del Pd, Roberta Angelilli e Alfredo Antoniozzi del Pdl.  «Quello che chiedevamo era di venire interpellati, – sottolinea Angelo Vastola del comitato Piana del Sole–Valle Galeria – come prevede anche il mandato di Sottile e come già l’europarlamentare Merkies ha ribadito.  La commissione ha confermato le nostre convinzioni».  E’ stato il patron di Malagrotta, Manlio Ceroni in persona, a fare da guida alla commissione europea nella sua discarica. «Sono un benefattore, altro che processi», si difende l’imprenditore in merito alle inchieste giudiziarie che lo vedono indagato, tra le altre accuse, per associazione a delinquere per truffa e traffico illecito di rifiuti.  «Da 66 anni tratto monnezza e rappresento un self made man.  Dagli imprenditori del settore sono considerato il numero uno. – spiega Cerroni in una lunga lettera pubblicata in una pagina pubblicitaria a pagamento sul Corriere della Sera – Dal 1964 a oggi il gruppo ha trattato in tutto il pianeta 150 milioni di tonnellate di rifiuti.  Ho sempre trattato gli esponenti politici e i funzionari pubblici con franchezza e massimo rispetto:  è falso che abbia ottenuto da loro trattamenti di favore.  Malagrotta è stata la fortuna e la salvezza di Roma».  Cerroni risponde anche sulle presunte irregolarità riscontrate alle cave di Monti dell’Ortaccio:  «il sito è a norma, le autorizzazioni ci sono tutte:  sarà il Commissario Sottile a decidere». Massima sicurezza ambientale anche per l’impianto di Albano dove, sottolinea Cerroni, la sua Pontina Ambiente «ha perso denaro, non certo ottenuto un arricchimento indebito», visti gli aumenti che «i gestori dei termovalorizzatori di Colleferro applicavano alla Pontina Ambiente, per altro verso la ricorrente interruzione di Cdr dovuto a carenze tecniche e a manutenzione ordinaria».  «La tariffa si applicava e si applica a tutti i rifiuti conferiti e apparentemente poteva sembrare eccedente nei casi di minori ritiri di Cdr da parte dei termovalorizzatori. – spiega infine il re dei rifiuti laziali – A tale eccedenza però faceva sempre riscontro un maggior costo dovuto al Cdr non assoggettato a combustione, che, necessariamente, doveva essere smaltito a discarica per garantire il servizio ai Comuni utenti».

2 commenti:

  1. "L'eccezione che diventa regola in Italia compromette la gestione legittima del ciclo dei rifiuti, un esercizio pieno della partecipazione dei cittadini e il principio fondamentale di democrazia».(Commissione UE)
    Per Cerroni, nonostante le ...
    pesantissime indagini in corso, anzichè la pensione, si aprono le porte di tante altre nuove iniziative imprenditoriali ...

    http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/rifiuti_commissione_europea_monti_dellortaccio/notizie/228697.shtml

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    1. Manlio Cerroni, stamattina, nel corso dell’ispezione della Commissione UE, ha chiesto di: “essere nominato vice-commissario per risolvere la questione rifiuti nella capitale. Ma perché si arriva sempre a me per risolvere il problema rifiuti...
      ? Forse perché sono quello che ne sa più di tutti."
      Sulla questione di portare i rifiuti non trattati di Roma all'estero, Cerroni è stato lapidario: "E' una follia perché ci sono le soluzioni e non capisco perché vadano portati all'estero".
      La soluzione per lui è quella di "fare la discarica oltre a realizzare il quinto impianto di TMB per coprire tutta la disponibilità di cui Roma ha necessità, il resto va lavorato con i gassificatori...".
      Il “supremo” non cede le armi …

      http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/10/29/news/rifiti_a_malagrotta_al_via_la_visita_commissione_ue-45491101/

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