Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

lunedì 31 dicembre 2012

Wikipedia, Monti e la Trilateral

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. 
La Red/Azione

Mario Monti, la Trilaterale e la censura su Wikipedia
 
Da svariati anni Wikipedia è ormai l’enciclopedia on line più “autorevole” e più consultata. Il principio è quello di un’enciclopedia “libera” in cui esistono dei moderatori-amministratori che hanno un ruolo “puramente tecnico”.  La versione italiana conta ormai un milione di voci (la versione madre in inglese ne conta ben quattro milioni).  

La visibilità dell’enciclopedia sui motori di ricerca è massima. Si cerchi su Google il nome di un qualsiasi personaggio, istituzione, fatto storico, luogo geografico etc., la voce relativa di Wikipedia apparirà inesorabilmente al primo posto. 

Si provi a cercare “Mario Monti” e accadrà la medesima cosa. 

Idem per “Commissione Trilaterale”.  

Ora, per chi non lo sapesse, la Commissione Trilaterale, come da definizione wikipediana,  “è un gruppo di studio (think tank) non governativo e non partitico fondato il 23 giugno 1973 per iniziativa di David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e di altri dirigenti e notabili, tra cui Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski. 

La Trilaterale conta come membri più di trecento privati cittadini (uomini d’affari, politici, intellettuali) provenienti dall’Europa, dal Giappone e dall’America Settentrionale, e ha l’obiettivo di promuovere una cooperazione più stretta tra queste tre aree”.  

Una associazione di tecnocrati e uomini d’affari,  che, com’è noto, è stata spesso al centro di più o meno bizzarre teorie del complotto. 

Wikipedia stessa riporta due opinioni, entrambe ormai datate:  

Jacques Bordiot scrisse nel 1985: “il vero obiettivo della Trilaterale è di esercitare una pressione politica concertata sui governi delle nazioni industrializzate, per portarle a sottomettersi alla loro strategia globale”; 

e Gilbert Larochelle nel 1990: “La cittadella trilaterale è un luogo protetto dove la téchne è legge e dove sentinelle, dalle torri di guardia, vegliano e sorvegliano.  Ricorrere alla competenza non è affatto un lusso, ma offre la possibilità di mettere la società di fronte a se stessa.  Il maggiore benessere deriva solo dai migliori che, nella loro ispirata superiorità, elaborano criteri per poi inviarli verso il basso”.

Ma queste disquisizioni qui non ci interessano. 

La Trilaterale è comunque una organizzazione prestigiosa,  i cui membri dovrebbero e sono senz’altro fieri di farne parte (perché la scelta è il riconoscimento comunque di un “merito” e di grandi competenze in un determinato settore). 

Dal punto di vista organizzativo, ha una leadership collegiale:  

i presidenti sono tre, in rappresentanza dei gruppi europeo (il più numeroso), nordamericano e asiatico-pacifico. Il ruolo dei presidenti e dei vice-presidenti, citiamo ancora L’enciclopedia libera (da una vecchia versione della voce) è quello “di selezionare gli argomenti da discutere nei meeting, di organizzarli, coordinarli e presiederli”. 

Un unico italiano ha ricoperto il prestigioso incarico di 
Presidente europeo della Trilaterale: 
Mario Monti, dal 2010 al 2011. 

Come tutti ricordano, nel novembre 2011, nel pieno della tempesta finanziaria che ha travolto la credibilità residua dell’ultimo governo Berlusconi e ne ha causato le dimissioni, Mario Monti è stato nominato Presidente del Consiglio, e di conseguenza ha dovuto lasciare la presidenza europea della Trilaterale a Jean Claude Trichet, ex presidente della BCE. 

Ora, il fatto che Monti fosse un membro così autorevole della Trilaterale dovrebbe costituire un vanto per il personaggio e per il Paese.  Comunque la cosa appare rilevante.  E sembrerebbe assurdo nasconderlo o censurarlo in una voce enciclopedica che elencava tutti i membri italiani della Commissione.  

Ma gli amministratori de L’enciclopedia libera non sono di questo avviso. Basti vedere la pagina di discussione della voce.  

Negli ultimi mesi ogni edit tendente a citare semplicemente il ruolo di Monti all’interno della Trilaterale veniva  contestato e annullato in modo iperveloce dal diligentissimo amministratore di turno 
(talvolta con minaccia di ban sull’utente coinvolto).  

Fino all’exploit del 16 dicembre scorso:  
un utente ha pensato bene di inserire una lista cronologica dei Presidenti della Trilaterale (citando inevitabilmente il nome di Monti);  a quel punto, un altro diligente amministratore è intervenuto annullando tutte le modifiche e i miglioramenti effettuati nel frattempo da vari utenti (comprese revisioni ortografiche e stilistiche, e correzioni di errori materiali) , riportando la voce ad una versione precedente, datata ed incompleta (e priva naturalmente di ogni riferimento a Mario Monti), nonché “bloccando” la voce per limitarne ulteriori modifiche.

Quali le ragioni 
di una così incomprensibile e pervicace condotta? 

Lo scrivente non vuole dare ipotesi o giudicare, 
ma semplicemente riportare questi fatti bizzarri, 
lasciando volentieri alla libera fantasia del lettore 
l’esercizio di tali facoltà.

Collegamenti utili:

POSTILLA:
Lo stesso atteggiamento è stato tenuto nei confronti della voce Gruppo Bilderberg il 21 dicembre scorso: un utente aveva inserito una breve sezione in cui erano elencati i pochi italiani che avevano fatto parte dello steering committee, tra i quali Mario Monti, Romano Prodi, Tommaso Padoa Schioppa, i fratelli Gianni e Umberto Agnelli. Dopo pochi secondi un diligente amministratore ha cancellato la sezione, tacciandola di “localismo”, e con tale scusa è intervenuto di nuovo sulla voce Trilaterale, eliminando anche da essa la lista degli attuali membri italiani (tra i quali il vice-segretario del PD Enrico Letta, John Elkann, P. F. Guargaglini, Marco Tronchetti Provera etc.).  Vedi la cronologia della voce e la discussione.

E purtroppo anche alla voce Bruegel è capitata la stessa cosa. I
l Bruegel è un altro think thank co-fondato da Monti nel 2005 (e di cui egli è tuttora presidente onorario; l’attuale presidente è ancora una volta Trichet), composto e finanziato da vari stati europee sovrani, diverse multinazionali (di cui nessuna italiana) e diversi istituti bancari centrali (tra i quali non è rappresentata la Banca d’Italia), e che a fine 2010 pubblicizzò la proposta di un default controllato dell’Eurozona.  

La voce, strettamente compilativa e senza giudizi di merito, è apparsa su Wikipedia in italiano solo il 19 dicembre 2012, quand’era già da lungo tempo presente su tutte le altre principali Wikipedie: ma la pagina, di cui si può vedere una vecchia versione qui, è stata cancellata sempre il 21 dicembre ed addirittura protetta, per impedirne la ricreazione !

Infine, sulla voce Mario Monti è stata soppressa un’intera sezione, puramente compilativa, che riportava una serie di dati economici, senza giudizi (e in nota erano citati articoli di quotidiani non certo ostili al governo Monti, quali La Repubblica, il Corriere della Sera, La Stampa, il Sole 24 Ore).  L’aggiunta era stata effettuata la sera del 24 dicembre 2012, e il solerte amministratore è intervenuto stavolta soltanto il 25 mattina con tanto di commento sarcastico “È iniziata la campagna elettorale?” (cfr. la cronologia della voce).  

Si riporta qui di seguito il passo “censurato”, 
perché il lettore si renda conto:  

“Durante l’anno del Governo Monti I il PIL italiano ha registrato una contrazione del 2,4%.  La contrazione del PIL non ha giovato alle politiche di rigore, che avevano tra i primi obiettivi la riduzione del debito pubblico. Il debito pubblico dell’Italia nel novembre 2011 ammontava a 1916 miliardi di euro, il 119% del PIL: un anno dopo aveva sfondato il tetto dei 2000 miliardi, e si era attestato al 126% del PIL.  L’aumento del debito pubblico di sette punti percentuali rispetto al PIL è da addebitarsi anche e soprattutto alla pronunciata contrazione di quest’ultimo. Il deficit annuo dell’Italia è infatti leggermente diminuito per effetto dei tagli alla spesa sociale, dell’introduzione dell’IMU, del rincaro dell’IVA e delle accise. Questi provvedimenti hanno comportato un aumento della pressione fiscale esercitata dallo Stato sui cittadini dal 50,5% al 55,2%. Progressi significativi sono stati fatti sul fronte della lotta all’evasione fiscale, in linea di continuità con le politiche del precedente governo Berlusconi. La disoccupazione è cresciuta dall’8,6% al 10,8%. I consumi degli italiani si sono contratti del 3,6%.  Risultati positivi si sono avuti sul piano dello spread, sceso da 500 a 300 punti, grazie soprattutto all’energica difesa dell’euro da parte del presidente della BCE, Mario Draghi.”

Gli utenti-amministratori intervenuti corrispondono ai nick di M7, Ignlig e Vituzzu, e sono tra i più attivi ed “autorevoli” nella Wikipedia italiana.

Firma: G. G.

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