Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

sabato 6 ottobre 2012

"Accordo commerciale" fra UE e Israele.

L’impunità finirà mai?

La Rete Euromediterranea per i Diritti Umani è delusa dal voto dei parlamentari europei che hanno approvato l’importante accordo commerciale tra UE e Israele, in un modo che chiaramente sovverte le dichiarazioni ufficiali della UE sugli insediamenti e il diritto internazionale.

I parlamentari europei riuniti nel Comitato sul Commercio Internazionale (INTA) hanno votato in favore del “Accordo di valutazione della conformità e accettazione dei prodotti industriali industriali- Protocollo aggiuntivo dell’Accordo euromediterraneo” tra l’UE e Israele, comunemente conosciuto come ACAA. I parlamentari possono affermare che ciò non migliora le relazioni fra UE e Israele, ma questa cooperazione rafforzata e in prospettiva la conclusione di questo protocollo di fatto riflette un significativo passo avanti delle relazioni commerciali.

La REMDH trova questa decisione dei parlamentari europei particolarmente deplorabile poiché ACAA offre un riconoscimento alle autorità israeliane responsabili della occupazione del territorio palestinese, in diretta violazione degli obblighi derivanti dal diritto internazionale.

“Votando contro l’ACAA, i parlamentari non avrebbero censurato un accordo commerciale, ma semplicemente mandato un segnale che non ci può essere “business as usual” mentre le autorità israeliane proseguono la loro politica di occupazione, precludendo in questo modo ogni progresso nei negoziati del processo di pace in Medio Oriente, e negando il diritto all’autodeterminazione al popolo palestinese” ha dichiarato il presidente della Rete Euromed Michel Tubiana.

In aggiunta, la industria farmaceutica israeliana è pesantemente coinvolta nell’occupazione del territorio palestinese, bloccando di fatto lo sviluppo di una industria farmaceutica palestinese in un momento in cui il sistema sanitario palestinese non è in grado di provvedere a un accesso adeguato alle cure sanitarie.

La Rete Euromed è scioccata dal patto che i parlamentari europei sostengano le autorità israeliane nella loro politica, senza considerare l’impasse nella quale la regione si trova, favorendo un approccio di “business as usual”.

La Rete Euromed deve puntualizzare che poiché il Parlamento Europeo è la sola istituzione che deriva la sua legittimità dalla elezione a suffragio universale dei suoi componenti, la credibilità dell’UE dipende dalla capacità di realizzare i poteri affidatigli dal Trattato di Lisbona (!) e di giocare il suo ruolo nella politica internazionale.

“Il parlamento europeo deve prendere le distanze dalle preoccupazioni di corto respiro dei governi e riaffermare i principi fondamentali che governano l’idea europea, in particolare il rispetto per i diritti umani e la dignità di tutti. Per questo la sospensione dell’adozione delle procedure ACAA segnalerebbe la fine dell’impunità delle autorità israeliane” continua Michel Tubiana.

La Rete Euromed fa appello dunque al Parlamento europeo nella plenaria di Novembre affinché rifiuti di dare il proprio voto sull’Accordo ACAA finchè Israele non rispetterà i suoi obblighi verso il diritto internazionale.

Il Protocollo ACAA è un accordo finalizzato a facilitare l’accesso dei consumatori europei e israeliani a un più ampio numero di prodotti farmaceutici a basso costo. 

Due mesi fa, la UE ha già offerto ad Israele 60 nuove attività di cooperazione in 15 diversi settori, nonostante il congelamento del miglioramento delle relazioni con Israele in vigore dal giugno del 2009.

Dei 30 parlamentari europei che hanno votato nel Comitato, 15 hanno votato a favore dell’ACAA, 13 contro e 2 astenuti.
  • 15 hanno votato in favore  tutti i popolari, 1 liberale alde – 2 ecr e 1 efd
  • 13 contro (socialisti, verdi, gue)
  • 2 astenuti  (Alde -liberali – Ecr

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