Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

mercoledì 17 ottobre 2012

il Governo stanzia 790 milioni "in pagherò"

Il consiglio dei ministri stanzia 790 milioni di euro per la tav. L’annuncio è arrivato nel giorno della strage del Vajont (9 ottobre 1963) quando una comunità venne sconvolta dalla strage provocata dalla frana del monte Toc determinata dalla costruzione della diga che fece più di 2mila vittime. 

La strage del Vajon non fu una disgrazia.  

Anche in quel caso interessi forti non si preoccuparono minimamente delle continue denunce da parte della comunità di Longarone dell’imminente pericolosità di una diga sotto un monte in continuo franamento.

È proprio in questo giorno, il governo Monti annuncia lo stanziamento di denaro pubblico per la tav, mentre gli ospedali chiudono, le scuole crollano, i servizi mensa scolastici si pagano (per una visita in asl ci vogliono sei mesi quando va bene) e la chiesa non paga l’imu.

Questi 790 milioni sarebbero da spendere in tre anni per il finanziamento di studi, progetti, attività e lavori preliminari, lavori definitivi della nuova linea ferroviaria.  Con tutta probabilità, come si evince dall’articolo de La Stampa, siamo di fronte a una forzatura chiesta per presentarsi al “sommet” dei primi di dicembre di Lyon con delle cambiali-pagherò costringendo Hollande a fare altrettanto (sfidando magari la sua la Corte dei Conti) e a chiedere assieme che le casse (vuote) dell’Europa arraffino qualche euro (stampato sotto forma di project-bond dalla BCE) le monete necessarie per ottenere il famoso 40% di contributo a fondo perso che sin qui non risulta sia stato deciso dalla Commissione né tanto meno ratificato dal Parlamento di Strasburgo

La notizia dello stanziamento mescolata con la costituzione di parte civile “dello stato” (peraltro raccogliendo – a quanto affermano i giornali – una velina di un parlamentare qualsiasi) sembra minacciare:  e adesso i soldi (per onorare le cambiali di cui sopra) li tirerete fuori anche direttamente oltre che attraverso tasse…

Presentare delle cambiali di debito come un fatto desiderabile per i cittadini del paese più indebitato dell’Unione si commenta da solo e la dice lunga sui banchieri prestati (a interessi di usura) all’esecutivo “tecnico” nominato da Regiorgio…


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