Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

venerdì 12 ottobre 2012

Paolo Ferrero: Il Governo toglie ai disabili per dare alle banche private!

Nella manovra di stabilità vi sono provvedimenti di cui nessuno parla.
 
In primo luogo non appare l’ennesimo giro di vite sulle persone con disabilità e sulle loro famiglie.   

Il provvedimento sottopone le pensioni di invalidità all’Irpef e per questa via le riduce.  

 In secondo luogo vengono dimezzati i permessi lavorativi ai figli che devono assistere i genitori con disabilità grave.  

Non so esattamente quanto denaro porterà nelle casse dello stato questo provvedimento ma so che è un provvedimento barbarico, indegno di un paese civile.  

Infatti questi provvedimenti si sommano ad altri che hanno sostanzialmente azzerato i fondi per le persone con disabilità.  

I governi Berlusconi prima e Monti poi hanno sostanzialmente azzerato i fondi per la spesa sociale.  

Quando ero ministro del governo Prodi ero riuscito a portare i fondi per il sociale a 2 miliardi e mezzo, adesso questi fondi assommano a 270 milioni di euro.  Un taglio di oltre 2 miliardi che si aggiunge ai tagli dei trasferimenti agli enti locali e alle regioni – i titolari della spesa sociale – con effetti disastrosi per la pubblica assistenza.

Io non credo che nel paese vi sia una esatta consapevolezza di cosa significa tutto questo.  

Le persone con disabilità non fanno notizia e sono vissute come un fatto privato delle famiglie e delle associazioni di autotutela.  

Ci troviamo però di fronte a milioni di persone che sono abbandonate a se stesse.  

Pensate a cosa vuol dire per una famiglia a reddito medio avere un genitore non autosufficiente in assenza di un sostegno pubblico: 

da mille euro al mese di spesa in su con un completo stravolgimento della propria vita attorno al genitore non autosufficiente. 

Se la famiglia deve essere il luogo degli affetti, in troppi casi diventa il luogo della disperazione.  

La Bibbia dice “non caricate sulle spalle degli altri pesi che non possono portare”.  Io penso che il governo stia facendo esattamente questo:  sta caricando sulle spalle dei più deboli e dei loro famigliari pesi che non possono portare.

Questa situazione è tanto più vergognosa perché mentre le persone con disabilità e in particolare gli anziani vengono abbandonati a se stessi, il governo trova le risorse per le banche private:  nella spending rewiev sono previsti 2 miliardi per il Monte dei Paschi di Siena e dei circa 60 miliardi che l’Unione Europea darà alle banche private spagnole, 10 verranno versati dal governo italiano.  Vado dicendo queste cose da tempo ma non riesco a farmi ascoltare, i giornali e i telegiornali non ne parlano. 

Dall’informazione magicamente scompaiono sia i finanziamenti alle banche che i tagli verso i più deboli.  I più forti e i più deboli sono cancellati dalla discussione:  gli uni perché preferiscono agire nell’ombra, gli altri perché vengono nascosti sotto il tappeto, come la polvere.  

Il mio è quindi un grido di allarme. 

Uno stato che trova i soldi per le banche e li toglie alle persone con disabilità non è più un paese civile, è diventata un’altra cosa e i partiti politici che fanno finta di non vedere gli effetti delle loro decisioni fanno parte del problema, non della soluzione.




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