Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

mercoledì 17 ottobre 2012

Facebook: ministero Interni ora ha le chiavi per entrare nei profili

Senza preavviso il governo ha ottenuto dai vertici del social media le pass per entrare nelle pagine utenti senza mandato della magistratura.  Voci diffuse da un ex parlamentare: si tratterebbe di violazione della privacy.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da I Segreti della Casta - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.


"..  Senza dirlo a nessuno il ministero degli Interni italiano ha ottenuto dai vertici di Facebook le chiavi per entrare nei profili degli utenti anche senza mandato della magistratura.

Una violazione della privacy che farà molto discutere.

Negli Stati Uniti, tra mille polemiche, è allo studio un disegno di legge che, se sara approvato dal Congresso, permettera alle agenzie investigative federali di irrompere senza mandato nelle piattaforme tecnologiche tipo Facebook e acquisire tutti i loro dati riservati.

In Italia senza clamore, lo hanno già fatto. 

I dirigenti della Polizia postale due settimane fa si sono recati a Palo Alto, in California, e hanno strappato, primi in Europa, un patto di collaborazione che prevede la possibilità di attivare una serie infinita di controlli sulle pagine del social network senza dover presentare una richiesta della magistratura e attendere i tempi necessari pei una rogatoria internazionale.

Questo perchè, spiegano alla Polizia Postale, la tempestività di intervento è fondamentale per reprimere certi reati che proprio per la velocita di diffusione su Internet evolvono in tempo reale.

Una corsia preferenziale, insomma, che potranno percorrere i detective digitali italiani impegnati soprattutto nella lotta alla pedopornografia, al phishing e alle truffe telematiche, ma anche per evitare inconvenienti ai personaggi pubblici i cui profili vengono creati a loro insaputa.  Intenti forse condivisibili, ma che di fatto consegnano alle forze dell’ordine il passepartout per aprire le porte delle nostre case virtuali senza che sia necessaria l’autorizzazione di un pubblico ministero.

In concreto, i 400 agenti della Direzione investigativa della Polizia postale e delle comunicazioni potranno sbirciare e registrare i quasi 17 milioni di profili italiani di Facebook.

Ma siamo certi che tutto ciò avverrà nel rispetto della nostra privacy?

In realtà, ormai da un paio d’anni, gli sceriffi italiani cavalcano sulle praterie di bit. Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza e persino i vigili urbani scandagliano le comunità di Internet per ricavare informazioni sensibili, ricostruire la loro rete di relazioni, confermare o smentire alibi e incriminare gli autori di reati.  Sempre più persone conducono in Rete una vita parallela e questo spiega perche alle indagini tradizionali da tempo si affianchino pedinamenti virtuali.  Con la differenza che proprio per l’enorme potenzialità del Web e per la facilità con cui si viola riservatezza altrui a molto facile finire nel mirino dei cybercop:  non è necessario macchiarsi di reati ma basta aver concesso l’amicizia a qualcuno che graviti in ambienti "interessanti" per le forze dell’ordine.

A Milano, per esempio, una sezione della Polizia locale voluta dal vicesindaco Riccardo De Corato sguinzaglia i suoi "ghisa" nei gruppi di writer, allo scopo di infiltrarsi nelle loro community e individuare le firme dei graffiti metropolitani per risalire agli autori e denunciarli per imbrattamento.  Le bande di adolescenti cinesi che, tra Lombardia e Piemonte, terrorizzano i connazionali con le estorsioni, sono continuamente monitorate dagli interpreti della polizia che si insinuano in Qq, la più diffusa chat della comunità.  Anche le gang sudamericane, protagoniste in passato di regolamenti di conti a Genova e Milano, vengono sorvegliate dalle forze dell’ordine.

E le lavagne degli uffici delle Squadre mobili sono ricoperte di foto scaricate da Facebook, dove i capi delle pandillas che si fanno chiamare Latin King, Forever o Ms18 sono stati taggati insieme ad a ltri ragazzi sudamericani, permettendo cosi agli agenti di conoscere il loro organigramma.  Veri esperti nel monitoraggio del Web sono ormai gli investigatori delle Digos, che hanno smesso di farsi crescere la barba per gironzolare intorno ai centri sociali o di rasarsi i capelli per frequentare le curve degli stadi.  Molto più semplice penetrare nei gruppi considerati a rischio con un clic del mouse.  Quanto ai Carabinieri, ogni reparto operativo autorizza i propri militari, dal grado di maresciallo in su, ad accedere a qualunque sito internet per indagini sotto copertura, soprattutto nel mondo dello spaccio tra giovanissimi che utilizzano le chat per fissare gli scambi di droga o ordinare le dosi da ricevere negli istituti scolastici  ..".

6 commenti:

  1. Bufala col botto http://www.amicipoliziapostale.com/2012/10/ministero-dellinterno-spia-i-profili.html

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ok per la smentita ufficiale ma è pur vero che viene dagli Amici della Polizia Postale - Blog informativo non ufficiale della Polizia Postale italiana -
      La Polizia Postale lavora in modo più pulito di altri e di fessbuck .. evidentemente
      comunque sia .. Grazie Admin per aver coondiviso il link anche Qui in Valle :-)
      se ne troverò e/o troverete aggiornamenti in proposito .. ben vengano !!
      Ti saluto, francia

      Elimina
  2. beh in italia se ne sentono parecchie e dopo vodafogne non me stupisce più niente ma resto fermamente convinto e speranzoso che almeno le istituzioni abbiano ancora margini di garanzia verso i cittadini e non di spionaggio anche perchè altrimenti bisognerebbe sta attenti anche ad andare in bagno magari te trovi qualche sub nel water che te la pesa per tassarti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. bhè angiolè .. negli anni '80 .. Te sopratutto .. hai chiesto ben più di una volta, il loro intervento, perchè vigilassero sulla consuetudine dei moderatori della "vodafogne communty" che entavano e modificavano .. (a Te addirittura cancellando una parte enorme, del tuo gran bel blog "dolce sapore"), .. hanno scritto sul mio Blog commentandolo con il tuo Nick .. ho riceevuto sms con il tuo numero identificativo .. ma da quello che mi chiedettero capii immediatamente che non fossi Tu e ne ricevetti da te conferma .. perchè nel frattempo tee avevano cambiat password e ti era impossibile accedere al tuo Blog .. .. .. Tutto questo accadeva mentre la ".. Polizia Postale .." era stata chiamata per vigilare sui famosi inpronuciabili "disiscritti" che oltr a violare e usare i nostri dati privati, ci rubavano un sacco di soldi ..

      ciò significa che la vodafogne di proprietà di Aziende differenti ma tutte riconducibilii al berluska .. aveva la qualifica di bloccare e/o rendere ".. Top secret .." le sue malefatte eed il potere di proseguire tranquillamente illegalmente con l'avvallo della "Polizia Postale .." e .. non solo il loro .. .. ..

      Elimina
  3. Anche la mia dettagliata denuncia all'Agcom e da te sottoscritta (integralmente ripostata su: http:dirittoallarete.ning.com) fù avvallata da quest'altro Organo di ".. Tutela dei Consumaatori .." con la semplice e falsa risposta che l'unica risosta che erravamo noi Utenti a violae le "..condizionii d'uso .." rivelando ad altri i nosti codici di accesso.

    DOBBIAMO ANCORA CREDERE CHE UNO STATO CHE CI HA PRIVATO DELLA SOVRANITA' NAZIONALE E DELLA NOSTRA COSTITUZIONE GARANTISCA QUALCOSA ALLA POPOLAZINE ?!
    QUESTO STATO NON E' STATO ELETTO DAL POPOLO SOVRANO MA SOTTOSCRITTO E IMPOSTO DAL TRATTATO DI LISBONA DA UNA MASSA INDESCRIVIBILE DI POLITICI CORROTTI DI TUTTO L'ARCO COSTITUZIONALE !! E le Forze più o meno Armate prendono gli Ordini da Loro e se qualcuno verrà garantito .. bhè .. Questi saranno esclusivamente gli 'uomini' della 'casta' .. banche e banchieri. Stiamo ad una svolta epocalee .. dobbiamo uscire fuori dall'euro .. fuori dalla UE .. imporre alla NATO dI USCIRE DALL'IITALIA con le sue BASI !!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. http://www.nocensura.com/2012/10/il-ministero-ha-le-chiavi-dei-profili.html

      Elimina