Comunicato di pubblica resistenza al DDL intercettazioni

Gentile Onorevole Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, in questi giorni, in queste ore, il Parlamento della Repubblica Italiana è impegnato in una corsa contro il tempo per una più che rapida approvazione del disegno di legge firmato dall'Onorevole Ministro della Giustizia Angelino Alfano e noto come "ddl intercettazioni".

Il provvedimento rappresenta una delle più drastiche limitazioni al potere d'indagine che compete ai magistrati inquirenti del nostro paese e, al contempo, la più dura, feroce e devastante limitazione al diritto costituzionale di informazione; il diritto di farla e il diritto di riceverla.

Il progetto di legge, per mezzo dei suoi punti fondanti, impedisce il racconto giornalistico su fatti giudiziari di pubblico dominio e privi di segreto, stabilisce pene detentive e pecuniarie pesantissime verso chiunque osi divulgare verità giudiziarie, introduce nuovi obblighi di rettifica per i blog minandone la sopravvivenza, trasforma in crimine il diritto dei cittadini vittime di crimini di raccogliere prove audio e video a dimostrazione del reato e stabilisce odiose discriminazioni tra forme di giornalismo, all'interno di una drammatica limitazione del diritto ad effettuare inchieste giornalistiche.

Il diritto all'informazione nelle sue forme più elementari, il principio di legalità e la ricerca della giustizia vengono totalmente smantellati da tale provvedimento.

Pertanto questo sito internet dichiara sin da adesso che, per imprescindibili motivi etici e in ragione della difesa del diritto alla libertà di parola e di stampa, solennemente sancito dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti, in caso di approvazione in via definitiva e di conversione in legge, non potrà attenersi in alcun modo alle norme che compongono il disegno di legge sulle intercettazioni.

Questo sito si dichiara altresì .. per imprescindibili motivi sia etici che politici .. deberlusconizzato .. demontizzato .. degrillizzato

giovedì 4 ottobre 2012

Marrotta lascia il suo incarico alla regione come direttore generale dell'area rifiuti

Apprendiamo dalla stampa che lo “stressato” Mario Marotta, ex Direttore Generaleper la Regione Lazio dell’Area Rifiuti, ha recentemente lasciato l’incarico. La motivazione? Perché “stressato” dai magistrati della Procura. E’ rimasta insoluta, proprio per questo motivo, tra l’altro, una domanda che i cittadini dei Castelli Romani - ed il dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Albano ( clicca QUI per leggere il testo inviato dal comune di Albano alla regione Lazio) - gli hanno recentemente sottoposto. Il VII invaso della discarica di Roncigliano (Albano Laziale) - ed annesso terrapieno di 12 metri d’altezza - è legale od illegale? Perché, in attesa delle verifiche del caso, si continuano comunque a sverzare rifiuti al suo interno. Il VII invaso dista 178,5 metri dalla prima abitazione. La distanza minima stabilita dalla legge (regionale) è di 1000 metri. Speriamo che la Procura di Roma, presto, ci darà una risposta.

(di Mauro Evangelisti, dal Messaggero Cronaca di Roma del 2 Ottobre 2012) Fallimenti. Tanti abbandoni e nessuna decisione. A fine anno stop al mandato delPrefetto Sottile.“Il 31 Dicembre scade il mio mandato da Commissario per l’emergenza rifiuti”. Spiega il Prefetto Goffredo Sottile. "Certo il governo potrebbe rinnovargli l’incarico o nominare qualcun altro al suo posto, ma è improbabile. Anche questa scadenza va ad allungare la lista delle persone che si sono occupate dei rifiuti di Roma e che, per un motivo o per un altro, si sono perse per strada. Si potrebbe cominciare da Giuseppe Pecoraro, prefetto di Roma, che a Settembre 2011 fu nominato commissario per l’emergenza rifiuti ma poi fu costretto a dimettersi perché lascelta del sito di Corcolle fu contestata dal Comune e da alcuni ministri. Non solo: Mario Marotta, direttore (ndr, generale) del settore rifiuti della Regione Lazio, l’uomo che Renata Polverini affiancò al Prefetto Pecoraro nell’Ufficio del Commissario che doveva trovare i siti per le discariche provvisorie, durante l’estate ha lasciato l’incarico, anche alla luce dello stress causato dalle inchieste della procura, inchieste in corso …


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